Astaldi, sì al concordato preventivo: 60 giorni per un piano di risanamento
La società che sta costruendo la linea M4 della metro milanese al centro di tensioni finanziarie. Salini nega contatti per l'acquisto di asset.
Astaldi in crisi: ok al concordato preventivo
Continuano le preoccupazioni sul futuro della linea M4 della metro di Milano. Dal tribunale fallimentare di Roma è arrivato un via libera alla richiesta di concordato presentata da Astaldi, che ha ora 60 giorni per presentare il proprio piano di risanamento. La decisione è arrivata nel primo pomeriggio e il tribunale ha nominato commissari Stefano Ambrosini, Vincenzo Ioffredi e Francesco Rocchi. In serata è prevista una riunione straordinaria del consiglio di amministrazione.
La richiesta da parte della società di accedere a un concordato preventivo era arrivata a fine settembre, con il gruppo che aveva spiegato di voler usare lo strumento "per superare una temporanea tensione finanziaria". In queste settimane si sono succedute varie ipotesi per mettere in sicurezza Astaldi: alcune prevedevano l'intervento di Cdp, che però non sembra essere sul tavolo, altre quello di Salini Impregilo, che potrebbe essere interessata ad alcuni assets.
L'ad del gruppo, Pietro Salini, ha tuttavia bollato come "chiacchiere giornalistiche" le indiscrezioni su un incontro fra uno dei suoi top manager, Massimo Ferrari, e i consulenti di Astaldi. In Borsa il titolo che aveva aperto in negativo ha segnato rialzo (+4%) dopo la nomina dei commissari ma nelle ultime battute è tornato a scendere e ora perde il 5,3%.
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