Milano

Ats Milano: "Possibili ritardi", in 3 giorni 8 mila richieste tamponi

Dal 13 al 16 agosto all'Ats di Milano sono arrivate 8000 richieste di tampone per persone rientrate dalle vacanze in Croazia, Grecia, Malta e Spagna

Ats Milano: "Possibili ritardi", in 3 giorni 8 mila richieste tamponi

"È opportuno fare chiarezza su tutto ciò che è avvenuto dopo l'ordinanza del ministero della Salute del 12 agosto 2020 sui cittadini che rientrano in Italia da Croazia, Grecia, Malta e Spagna: l'ordinanza è attiva dal 13 agosto e ATS Milano si è quindi trovata a gestire improvvisamente migliaia di rientri ogni giorno: soltanto tra il 14 e il 16 agosto l'Agenzia ha ricevuto 8.000 richieste. È chiaro, quindi, che possono verificarsi ritardi nella prenotazione e nell'effettuazione di tamponi". L'ATS Milano città metropolitana - spiega Adnkrons - replica così alle polemiche sollevate dalle testimonianze di alcuni vacanzieri di ritorno dai Paesi considerati a rischio, rimbalzate sulla stampa. Persone che hanno raccontato le difficoltà incontrate per accedere al test. L'Agenzia puntualizza: "L'ATS non è in vacanza". In questo periodo, chiarisce, "l'attività ordinaria di sorveglianza dei casi sospetti si era ridotta a 2-300 tamponi al giorno e, anche considerando la necessità di far riposare gli operatori nel periodo feriale, il sistema era dimensionato rispetto a queste soglie. Nonostante ciò, coloro che si sono registrati il 13 agosto sono stati richiamati fra il 14 agosto e oggi e stiamo procedendo a recuperare le segnalazioni ancora sospese, anche richiamando in servizio persone in ferie per gestire le telefonate", assicura l'ATS. 

"Allo stesso modo le Aziende socio sanitarie territoriali (Asst), che gestiscono gli ambulatori dove eseguire i tamponi, stanno compiendo ogni sforzo per aumentare i volumi di attività, nonostante il periodo. ATS Milano conta quindi di poter raddoppiare le disponibilità entro pochi giorni". A sollecitare il chiarimento diffuso dall'ATS, il racconto di un ragazzo, Francesco, rientrato da Mykonos. L'Agenzia - ricorda Adnkronos - cita quanto scritto su 'Tpi'. "Sulla base di questa storia - dice l'ATS di Milano - Codacons ha annunciato che presenterà un esposto in Procura contro ATS Milano e Regione Lombardia 'per il mancato tracciamento di persone con sintomi di Covid al rientro da vacanze all'estero'". Riguardo a questo caso l'agenzia di tutela della salute sostiene che "non c'è stata un'interruzione del servizio" e che, "se un cittadino ha sintomi evidenti di Covid-19", come raccontato dal ragazzo, "non va trattato come 'rientro dall'estero' ma come 'sintomatico'. In questo caso, il riferimento è il medico di medicina generale". 

Se questo è in ferie, anche "il sostituto può fare la segnalazione di caso sospetto sul portale di ATS dedicato. Come da prassi, l'Agenzia lo avrebbe ricontattato il giorno dopo, come accade per tutti i sospetti. Inoltre, in presenza di sintomi respiratori, il cittadino, avrebbe potuto rivolgersi a un pronto soccorso, che ha la possibilità di effettuare tamponi anche in urgenza". L'ATS solleva un "ultimo punto: il ragazzo ha raccontato che tre compagni di viaggio sono risultati positivi dopo aver effettuato i test al rientro nella loro città di residenza: uno a Genova e due a Napoli. Solitamente, è l'Asl di residenza che ha in gestione l'indagine epidemiologica e, come tale, avrebbe anche avvisato i contatti stretti, oltre che comunicarlo ad ATS Milano. E questo non risulta".







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