Milano
Aumentare redditività in Italia? Integrare le aziende e a semplificare sistemi
Le problematiche vere sono i disagi quotidiani. Come è possibile che si debba impiegare una mattinata in due per cambiare una residenza?
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di Fabio Massa
C'era una volta la politica delle piccole cose. Devo dire che ogni tanto penso che - sempre presi dai giornali, dalle agenzie e dai social - molti di noi giornalisti, e dei politici che seguiamo, si scordino le piccole cose. Poi succedono i fatti della vita che ti riportano subito alle problematiche vere. Quelle del buon senso. Se compri una casa, ad esempio, pagherai le tasse non solo sulla casa, ma anche sul mutuo. Come dire: non hai i soldi? Pagaci comunque. Se compri una casa e volturi un contratto esistente con un'azienda che non sia l'Enel, succede che magari ci metti mesi a fare pratiche stupidissime perché una azienda fa la guerra all'altra. Il consumatore? Chi se ne fotte. Ma c'è altro: bisogna impiegare una mattinata in due per cambiare una residenza. E non parliamo del catasto, per una semplice revisione catastale. Ecco, tutto questo è disagio. Ma soprattutto sono ore di lavoro che se ne vanno. Io penso che per aumentare la redditività del nostro Paese basterebbe obbligare, pena la detenzione per i manager, a integrare le aziende e a semplificare i sistemi. Chissà che con la paura delle manette le cose finalmente non comincino a girare. Ovviamente è una provocazione. Ma pare proprio che in questo Paese o si fa così, o si resta così.
Piccola postilla. Ieri un ascoltatore/lettore mi ha scritto - in soldoni - che sono uno scemo perché per colpa dei clandestini l'Italia paga mille miliardi di euro di più. Io non lo so. So però che il mio tempo, il tempo dei nostri connazionali e forse anche il tempo del lettore sia più importante. E dunque, forse, la priorità è la burocrazia. Oppure no?
fabio.massa@affaritaliani.it