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Milano
Autostrada Valtrompia, lo strano caso: lite Anas-Regione, e i cittadini...
Regione Lombardia
Anas e Regione Lombardia ritardano i dettami del Giudice e stoppano un’opera fondamentale per il territorio bresciano. Sullo sfondo il rischio concreto di un grave danno erariale per l’ex management Anas
 

Anni di dibattiti, ricorsi e controricorsi, 258 milioni di stanziamento, interamente a carico dei privati,  per un totale di 14 km di nuovo tracciato, tra il tronco principale e le opere accessorie. È la cosiddetta autostrada della Valtrompia, opera ricompresa tra quelle strategiche a livello nazionale, ovvero il “raccordo tra la Val Trompia – Tronco Ospitaletto – Sarezzo, Tratto Concesio – Sarezzo con lo svincolo Concesio”.  I cantieri potrebbero partire a breve, ma Anas e Regione Lombardia tentennano e non danno esecuzione alla sentenza del giugno 2017 del Tribunale Amministrativo della Lombardia. C’è maretta anche in Regione Lombardia dove i rappresentanti del territorio in Giunta vengono accusati dagli amministratori locali di lassismo. Il territorio spinge fortemente per la realizzazione di una infrastruttura attesa da 20 anni. “Siamo in Lombardia, afferma un amministratore locale lumbard, non possiamo fare la fine della Salerno-Reggio Calabria!”  Qualcuno spera in un intervento deciso degli assessori regionali di riferimento, Simona Bordonali, Cristina Cappellini, Mauro Parolini e Viviana Beccalossi. Anche Maristella Gelmini è stata sollecitata. La Sp 345 è la seconda strada più trafficata della provincia di Brescia, si superano i 41mila veicoli al giorno. Un’opera fortemente voluta da tutti gli amministratori locali e soprattutto dal mondo imprenditoriale. Un’opera che viene finanziata interamente dal privato, la concessionaria Brescia- Padova Spa (Albertis), come dalla convenzione firmata a suo tempo con la concedente Anas.

Ma facciamo un passo indietro per meglio comprendere “l’evidente inadempienza” (SIC) del comportamento di Anas, come sottolineato dal Giudice del Tar di Brescia nella sentenza del luglio 2015. Una vicenda intricata cominciata a novembre 2007 e che tra ricorsi e controricorsi ha sempre visto prevalere le ragioni della vincitrice della gara ICS Spa. Quest’ultima per i silenzi e le inadempienze dell’Ente nazionale della strade è pronta a ricevere un maxi risarcimento come stabilito dal  TAR di Brescia con la sentenza 599/2017. Oltre a questo il Tribunale Amministrativo ha imposto alla stessa “di adeguare l’importo del corrispettivo dovuto, ricalcolando in misura pari alla somma derivante dall’applicazione dei nuovi prezzi…” Per ottemperare a tale dispositivo il TAR ha ordinato di nominare quale commissario ad acta l’ing. Roberto Facconi, dirigente dell’assessorato Infrastrutture di Regione Lombardia. Quest’ultimo, andato in pensione il 1 giugno 2017 rinuncia all’incarico che viene assegnato alla Dirigente di Regione Lombardia Silvia Volpato che però dichiara la propria impossibilità a svolgere tale funzione. Tutto passa nelle mani di Aldo Colombo, Direttore della Direzione Generale Infrastrutture e Mobilità della Regione Lombardia , che vede il bergamasco Alessandro Sorte in qualità di assessore, al quale il TAR impone di individuare un altro dirigente. Per il momento da Piazza Città di Lombardia tutto tace e i tempi si allungano.

Regione Lombardia con celerità dovrebbe nominare un nuovo commissario e trasmettere l’adeguamento del prezzo dell’appalto e sollecitare Anas alla contrattualizzazione delle opere. Anas, dal canto suo, in caso di addebito da parte della Corte dei Conti potrebbe opporre che il danno era stato fatto dalla vecchia dirigenza (la nuova è al timone solo dal 2015) e che solo all’esito della conclusione amministrativa avrebbe potuto contrattualizzate ed avviare i lavori preferendo l’azione di un super partes per l’adeguamento del prezzo nominato dal giudice. In tal modo il nuovo management sarebbe indenne dall’accusa di danno erariale e la Regione Lombardia potrebbe vedere finalmente l’avvio dei lavori di una importante opera pubblica sul suo territorio sicura fonte di sviluppo.

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