Avviso pubblico, 18 intimidazioni contro amministratori lombardi nel 2016
Il rapporto 2016 di Avviso pubblico sulle minacce di stampo mafioso nei confronti degli amministratori locali lombardi
Avviso pubblico, il report sulle minacce mafiose subite dagli amministratori pubblici lombardi nel 2016
Sono almeno 18 gli atti intimidatori di stampo mafioso negli confronti degli amministratori locali, avvenuti in Lombardia l'anno scorso. E' quanto emerge dal rapporto 2016 di 'Avviso pubblico' che ha un focus dedicato alle minacce nei confronti degli agenti di polizia municipale, con 108 casi censiti.
Il tema delle minacce nei confronti degli amministratori locali e' stato al centro di un incontro promosso oggi a Palazzo Pirelli dalla commissione speciale Antimafia e al quale sono intervenuti Gustavo Cioppa, sottosegretario alla presidenza della Regione Lombardia, Gian Antonio Girelli, presidente della commissione speciale Antimafia, Nando Dalla Chiesa, presidente del comitato tecnico scientifico, Pier Paolo Romani, coordinatore nazionale Avviso Pubblico, e Virginio Brivio, presidente Anci Lombardia. Nelle scorse settimane la commissione speciale antimafia aveva inviato ai Comuni lombardi un questionario per raccogliere piu' dati possibili: oltre 900 le risposte ricevute, ben 500 dai Comuni, e oltre 120 segnalazioni di casi di varia natura.
"La presentazione del rapporto di Avviso Pubblico e la sintesi dei questionari inviati dalla Commissione Antimafia e dal Comitato per la legalita' di Regione Lombardia -ha commentato Girelli- evidenziano la criticita' di un fenomeno purtroppo diffuso in tutta Italia e anche in Lombardia. I numeri ci dicono che troppi amministratori pubblici subiscono vari tipi di intimidazioni, sotto forma di violenza fisica, attentati a beni, minacce in varie forme. E i dati raccolti hanno il limite di non aver raccolto tutto quanto effettivamente e' avvenuto, essendo ancora da vincere una certa resistenza a denunciare. Ecco che allora l'impegno della nostra Commissione deve svilupparsi su tre obiettivi: - far comprendere che quando un amministratore viene minacciato non deve in nessun modo sentirsi solo, ma sentire il supporto e la protezione di tutta la rete di amministratori lombardi; - far sapere alle organizzazionimafiose che c'e' una risposta di tutta la realta' istituzionale al loro tentativo di minacciare e intimorire gli amministratori pubblici; - maturare la consapevolezza che ad essere minacciata, quando avvengono fatti di questo genere, non e' la singola persona o la singola realta', ma la stessa tenuta del sistema democratico. La Commissione regionale e il Comitato Scientifico si impegneranno per approfondire con Avviso Pubblico il monitoraggio del fenomeno e l'immediata condanna di ogni intimidazione, nonche' attivare un supporto alle vittime".
Stando al rapporto di 'Avviso pubblico' complessivamente in Italia sono stati 454 gli atti intimidatori censiti, uno ogni 19 ore, in lieve calo rispetto al 2015 ma comunque radicati: 18 le regioni coinvolte (una in piu' rispetto all'anno precedente), 77 le province e 295 i Comuni (il 10% in piu'). Il mezzo piu' utilizzato per intimidire e minacciare e' l'incendio (un caso su tre), seguito da lettere e messaggi minatori, danneggiamento di strutture e mezzi, aggressioni fisiche (10%), ma anche insulti e minacce tramite i social network. Sul territorio lombardo, la provincia piu' colpita e' quella di Milano (con 6 casi), seguita da Mantova, Como e Pavia (3 casi ciascuna), Lecco (2 casi) e Brescia (1 caso), prendendo di mira i rappresentanti di piccoli centri.
Subdole, ma non per questo meno insidiose, pervasive e con pesanti ricadute sul sistema democratico le minacce messe in atto verso gli amministratori locali, come delineato da Nando Dalla Chiesa. "La Lombardia - ha dichiarato - e' un vero e proprio campo di battaglia: a rischio non solo la libera concorrenza, ma anche le liberta' politiche. Ogni amministratore che, a causa delle intimidazioni, rinuncia a impegnarsi in politica e' una sconfitta per tutti"