Milano

Baby Gang assolto: inchiesta "lacunosa" e artista "trattato come un ricco rapper disturbato"

redazione ​​​

Le motivazioni con cui i giudici della Corte d'Appello hanno assolto il trapper Baby Gang dall'accusa di aver rapinato due ragazzi nel Milanese

Baby Gang assolto: inchiesta "lacunosa" e artista "trattato come un ricco rapper disturbato"
     


Riconoscimento fotografico "del tutto inaffidabile" e "doverosi approfondimenti di indagine" mai effettuati". Così la terza penale della Corte di Appello di Milano ha motivato la sentenza con cui è stato assolto a luglio il 23enne trapper Baby Gang per "non aver commesso il fatto". Ovvero una presunta rapina avvenuta nel 2021 ai danni di due ragazzi a Vignate, nel Milanese. Una sentenza che ha ribaltato il verdetto di primo grado con cui Zaccaria Mouhib, questo il vero nome del trapper, era stato condannato a 4 anni e dieci mesi. Quadro accusatorio spazzato via dunque, come riferisce Ansa, poichè lacunoso. E del resto i legali di Baby Gang avevano dall'inizio sostenuto che il cantante quel giorno era a Rimini per un concerto. Ma l'inchiesta sulla rapina invece che focalizzarsi "nell'ambiente del piccolo spaccio", ossia su altri, si è incentrata sulla "stravagante impresa di un ricco rapper disturbato", è la reprimenda dei giudici.

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Nel frattempo, gli stessi giudici hanno depositato anche le motivazioni della sentenza con cui, sempre a luglio, hanno dimezzato da 5 anni e 2 mesi a 2 anni 9 mesi la condanna per Baby Gang nell'abbreviato con al centro la sparatoria, avvenuta nella notte tra il 2 e il 3 luglio 2022 vicino a corso Como, nella movida milanese, in cui rimasero feriti due senegalesi. E' caduta per lui e altri tre imputati l'accusa di rapina, perché "non avrebbero potuto prevedere che in quel momento Saida", ossia l'altro trapper Simba La Rue  "derubasse con violenza" uno dei senegalesi. Quello di Simba La Rue non può essere considerato, spiegano i giudici, "uno sviluppo logicamente prevedibile" della precedente rissa con protagonista Baby Gang. Resta che il trapper, come scrive la Corte, ha mostrato una "progressiva inclinazione al delitto", una "spiccata pericolosità", manifestata anche in questo caso con un "imprudente maneggio delle armi" e con la "violenta aggressione". E con la "spregiudicatezza con cui ha minacciato con un'arma una guardia giurata" quella notte e poi uno dei senegalesi, nonostante "stesse già fuggendo".

 







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