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Baby Gang e la pistola? "Foto con significato simbolico e artistico"
Baby Gang

Baby Gang e la pistola? "Foto con significato simbolico e artistico"

"Il genere musicale" della trap "mutua dal rap l'impiego di espressioni e immagini cruente": così il legale di Baby Gang, Niccolò Vecchioni, ha spiegato ai giudici del tribunale dei riesame il motivo per cui il 22enne Zaccaria Mouhib ha realizzato alcune fotografie brandendo una pistola.  Quelle "fotografie" vanno "lette alla luce del loro significato simbolico e artistico" e "hanno come unico scopo quello di enfatizzare il carisma del trapper Baby Gang" per l'uscita dell'ultimo album.  Inoltre, il suo profilo Instagram non è "amministrato direttamente" da lui, ma dal suo manager che si occupa "dell'aspetto comunicativo e della gestione dei canali social". Questi alcuni passaggi del ricorso per ottenre la scarcerazione del trapper, che chiede di andare ai domiciliari, dopo che è tornato in cella a fine aprile su decisione della Corte d'Appello di Milano.

Le armi e la marijuana? Oggetti di scena per il videoclip

Il trapper, come riferisce Ansa, è di nuovo in carcere perché, hanno scritto i giudici, mentre era ai domiciliari con braccialetto elettronico (ha due condanne in primo grado per rapina e altri reati), avrebbe "comunicato con un numero indeterminato di soggetti, pubblicando fotografie su Instagram" nelle quali "viene ritratto mentre impugna una pistola che punta verso l'obiettivo". La sua difesa nell'appello al Riesame fa notare, tra le altre cose, che "sia l'arma impugnata dal Mouhib" che "i sacchi di marijuana presenti sullo sfondo erano mere 'copie'", ossia "oggetti di scena", forniti "dalla casa di produzione del videoclip per rendere più realistico, e coerente con il titolo dell'album (L'angelo del male, ndr), il 'personaggio'". Si tratta, poi, di immagini "caricate sul profilo Instagram", ma "scattate in occasione delle autorizzazioni concesse dall'autorità giudiziaria", anche quando il cantante era ai domiciliari.


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