Milano
Badge elettronico, la Polizia locale minaccia lo sciopero a Sant'Ambrogio
Polizia locale contro l'introduzione del badge elettronico per monitorare le presenze: verso la proclamazione dello sciopero per il 7 dicembre
Badge elettronico, la Polizia locale minaccia lo sciopero a Sant'Ambrogio
Polizia locale milanese verso lo sciopero a Sant'Ambrogio, giornata simbolo per la città con l'appuntamento tradizionale della Prima alla Scala. Attesa per oggi l'ufficializzazione della proclamazione annunciata già ieri, con sciopero per il 7 dicembre e stop agli straordinari dal 4 al 9 dicembre. Lo strappo con Palazzo Marino ruota attorno all'introduzio-ne del badge per la rilevazione elettronica della presenza dei ghisa in servizio. La sperimentazione, riporta il quotidiano Il Giorno, è partita il primo novembre al Comando di Zona 3 e all’ufficio Personale di piazza Beccaria, e all’inizio di dicembre coinvolgerà il Radiomobile e la centrale operativa, per la messa a regime definitiva della riforma nel 2019.
Ma gli agenti non ci stanno: vorrebbero essere equiparati agli operatori delle forze di polizia e non ai dipendenti della pubblica amministrazione. Ieri in Prefettura un tentativo di conciliazione tra esponenti del Comune di Milano e rappresentanti del sindcaato Sulpm. Il segretario cittadino Daniele Vincini ricorda quando l'analogo provvedimento fu preso ai tempi del sindaco Albertini: "Siamo intenzionati ad andare avanti fino in fondo anche stavolta, a meno che il prefetto non decida di precettare". La contestazione poggia su alcuni numeri: "Nel 2017, i dati sulle presenze dicono che la media dei dipendenti comunali si è attestata all’88%, mentre la nostra ha superato il 94%. Non serve certo il badge per scovare gli assenteisti, noi siamo a posto così. Cioè con il metodo della “spunta”. Ai tempi di Barbato comandante e Rozza assessore si era parlato di sostituire il brogliaccio cartaceo con un tablet: su quella base potremmo sederci a discutere, sul badge no". Sul piatto anche il tema della previdenza complementare, da due milioni di euro per il 2018.