Bagarre sull'ipotesi di vendita di Sea
Secondo quanto può riferire Affaritaliani.it Milano, potrebbe riaccendersi il dibattito sulla vendita delle quote di Sea
di Fabio Massa
Secondo quanto può riferire Affaritaliani.it Milano, potrebbe riaccendersi il dibattito sulla vendita delle quote di Sea. A riaprire le danze sarebbe stato l'assessore al Bilancio Roberto Tasca, che rispondendo al consigliere forzista Pietro Tatarella avrebbe detto che "se il deficit di bilancio fosse superiore ai 50 milioni di euro, allora potrei proporre al sindaco di vendere le quote di Sea". Ai tempi, fu una vera bagarre. Sulle barricate prima di tutti Onorio Rosati, allora segretario della Camera del Lavoro di Milano, che ingaggiò con l'amministrazione "amica" di sinistra una vera battaglia. Alla fine però Pisapia decise di vendere, ma lo fece nella maniera peggiore, con un pasticcio "atomico" che finì con una inchiesta "dimenticata" in cassaforte e conseguente lite tra Robledo e Bruti Liberati.
A volere chiarezza è Pietro Tatarella, che spara: "Ma come? Ci avevano detto che la Balzani aveva messo a posto tutto e invece adesso ci troviamo con un buco stimato tra i 50 e i 200 milioni di euro - dice ad Affari Tatarella - Mi pare una cosa incredibile. Non siamo a priori contro la vendita di Sea, ma una cosa è certa: non vogliamo che si ripresenti il problema di oggi, con un buco che sembra permanente dopo i governi di sinistra".
Chiarisce Tasca ad Affaritaliani.it: "Non ho mai detto di voler vendere Sea, ma semplicemente ho detto una cosa logica: che tutte le opozioni sono sempre paete per far quadrare i bilanci. Dopodiché le scelte politiche vanno prese con il sindaco, i miei colleghi ed il consiglio comunale. non penso che sul 2018 ci saranno grandi problemi di bilancio, ma ritengo che la questione sia più sulla prospettiva 2019 e 2020".