Milano
Ballottaggio, da Lecco e Segrate buone notizie per Patto civico
“Il ballottaggio di ieri conferma che il percorso su cui il Patto Civico si è mosso in alcuni Comuni della Lombardia è un cammino che si può continuare a fare, senza trionfalismi ma con la certezza di consolidare valori e criteri condivisi di buona amministrazione: partecipazione e rispetto dei cittadini, responsabilità e spirito di servizio verso il bene comune, legalità e trasparenza come criterio principale del lavoro amministrativo”. Così ha dichiarato in una nota Umberto Ambrosoli a commento dei risultati delle elezioni amministrative 2015 in alcuni Comuni della Lombardia.
“Queste sono le riflessioni che ci suggerisce - continua Ambrosoli nella sua nota - l'esperienza di Lecco e di Segrate, due delle situazioni caratterizzate da liste civiche di centrosinistra che il Patto Civico ha seguito più da vicino. A Lecco, con la riconferma del sindaco Virginio Brivio c'è anche stata l'affermazione della Lista Appello per Lecco, l'unica a progredire nel numero assoluto di voti rispetto al 2010. A Segrate, da oltre 25 anni roccaforte del centrodestra, si è affermata la lista civica Segrate Nostra, che ha portato a nuovo sindaco Paolo Micheli, uno dei cinque consiglieri regionali del Gruppo Patto Civico, il più giovane e carico d'energia, il quale ha vinto presentando ai cittadini un programma di trasparenza nella conduzione amministrativa della città, la quale era così considerata 'cortile di casa' e area off - limits da sentirsi al riparo di ogni cambiamento, arrivando addirittura a rifiutare ogni collaborazione con la nascente Città metropolitana. Lecco e Segrate sono quindi due punti di soddisfazione per il Patto Civico, ma su uno sfondo di amarezza: non si può gioire quando la partecipazione al voto scende addirittura sotto il 50%.
"Un tale livello di astensione - prosegue Ambrosoli - è più di un campanello d'allarme. È il segno che occorre una forte, radicale, profonda opera di rigenerazione della politica. Senza la partecipazione dei cittadini crolla la stessa qualità della nostra democrazia. Il civismo può avere successo non se nasconde o rallenta questa tendenza, bensì soltanto se riuscirà a bloccare e ad invertire questa emorragia che rischia di essere letale per qualsiasi progetto di sviluppo democratico della nostra società. Il cammino perciò è ancora lungo da fare”.