Balzani punta i piedi, è rottura: "Sosterrò Sala ma non mi candido"
Che la situazione stesse precipitando lo aveva anticipato già ieri Affaritaliani.it, riportando del profondo malessere di Francesca Balzani. La conferma è giunta dall'incontro avvenuto ieri sera tra l'attuale vicesindaco ed i suoi fedelissimi Maurizio Baruffi, Paolo Limonta, Luca Gibillini, Mirko Mazzali. Summit dal quale è emersa l'intenzione della Balzani di non dare la propria disponibilità per il ruolo di capolista all'interno della lista costituita da Arancioni e Verdi. La vicesindaco pare infatti aver preso atto che tale lista difficilmente avrà al proprio interno anche nomi di peso del Pd come Stefano Boeri o Pierfrancesco Majorino e teme che sia un progetto condannato alla marginalità all'interno della coalizione. Incertezze anche relativamente al budget per la campagna messo a disposizione della lista, nonché sulla riconferma nel ruolo di vicesindaco, per quanto la stessa Balzani abbia già affermato che la sua battaglia non sia finalizzata all'ottenimento di poltrone. Se, come appare ora decisamente possibile, non si candiderà nemmeno all'interno della lista del Pd, Balzani a questo punto potrebbe limitarsi a sostenere dall'esterno Giuseppe Sala, lasciando libero il posto di capolista ad altri nomi di peso: sondaggi sarebbero in corso per Gad Lerner o Limonta. Uno scenario che rafforzerebbe l'ipotesi della discesa in campo di Gherardo Colombo come candidato sindaco di una rappresentanza politica a sinistra di Sala.
Intervista dal Corriere, Balzani ha spiegato: "Sosterrò il centrosinistra ma non mi candido". In riferimento a Colombo, afferma: "Non lascio il campo libero a nessuno. Per contrastare il pericolo di un varco a sinistra non ci deve essere un argine meramente elettorale, ma un'operazione politica forte, chiara e riconoscibile"