Milano
Barbieri (Confcommercio): "Dal coprifuoco danni gravi all’economia milanese"

Allarme dei commercianti per il coprifuoco e gli altri provvedimenti anti Convid previsti dalla Regione e dal Governo
Barbieri (Confcommercio): "Il coprifuoco provoca danni gravi all’economia milanese"
(IMPRESE-LAVORO.COM) Milano – Allarme dei commercianti per il coprifuoco e gli altri provvedimenti anti Convid previsti dalla Regione e dal Governo. Marco Barbieri, segretario generale di Confcommercio Milano, non usa mezzi termini nel denunciare i rischi: “Il provvedimento del quale abbiamo avuto notizia ieri sera e che verrà scritto oggi comporta dei danni notevoli per le attività dei pubblici esercizi, da quelle della ristorazione ai bar serali. In più comporta un danno notevole per le strutture di vendita di medie dimensioni del settore non alimentare. A Milano ci sono circa 9mila attività di somministrazione, quelle serali fino alle 3 di notte (i classici locali della movida) sono circa 2mila e la chiusura alle 23 comporterebbe una perdita mensile di 31 milioni di euro solo a Milano. Mentre le attività di ristorazione, che sono circa 2mila, la chiusura alle 23 farebbe un danno di 10 milioni e 400mila euro. Questi sono i danni ed è fondamentale avere immediatamente un indennizzo e non “dichiarato” o che arriva (se arriva), dopo mesi.
La chiusura delle grandi strutture non alimentari il sabato e la domenica - a Milano sono 19 – cuba il 40% del volume d’affari mensile, cioè meno 13 milioni. Nelle medie strutture di vendita non alimentari, che a Milano sono circa 760, la perdita è di 59 milioni di euro mensili”. Il Dpcm approvato dal Governo prevede la chiusura spot (a cura dei sindaci) delle zone della movida “dal nostro punto di vista è un provvedimento non equo – chiarisce Barbieri - che non risolve il problema, sposta gli avventori da una zona all’altra. Il problema non si risolve chiudendo i locali anche perché gli avventori trovano tutte le bevande alcoliche che vogliono dai venditori abusivi.
Servono più controlli per far applicare le regole. Bisogna avere il coraggio di dire che se manca il personale bisogna trovare delle alternative per le situazioni d’emergenza. Faccio due proposte: ci sono molte persone che vivono di reddito di cittadinanza, perché non dare loro un incarico per controllare chi non rispetta le misure anti Covid? Gli ausiliari della sosta abitualmente elevano le contravvenzioni alle auto, ora potrebbero dare una mano alla polizia locale per dare sanzioni nelle zone della movida a chi non rispetta le regole. Certo se si pensa di risolvere l’emergenza chiudendo tutto bisogna sapere che l’economia milanese vale il 10% del Pil nazionale, mentre quella lombarda pesa il 22%. Poi parleremo della disoccupazione a due cifre”, conclude amaro Barbieri.