Battaglia del vino in Lombardia
Sommelier in guerra (con avvocati)
L'Associazione Italiana Sommelier della Lombardia è stata teatro di un conflitto al calor bianco. Tra tesseramenti "anomali" e un avvocato di Lissone
di Fabio Massa
La prima battaglia del vino è finita, ma la guerra dei sommelier continua. Il caso ha del comico, se non fosse che lo scontro è stato ed è talmente duro da aver coinvolto anche un avvocato di Lissone. Ma andiamo per ordine. Secondo quanto può riferire Affaritaliani.it Milano, l'Associazione Italiana Sommelier della Lombardia è stata teatro di un conflitto al calor bianco. Da una parte il brianzolo Fabio Mondini, delegato dell'AIS. Dall'altra Hosam Eldin Abou Eleyoun, delegato della provincia di Milano e delfino di Fiorenzo Detti, presidente uscente della Lombardia. Fiorenzo Detti aveva provato ad essere eletto all'associazione nazionale, finendo però quasi "doppiato" dall'attuale presidente, Antonello Maietta, che è arrivato a 4512 preferenze. In previsione della "gara", Mondini aveva allargato, facendo un tesseramento massiccio nel mondo dei sommelier. Circa 300 nuove tessere che andavano a rimpolpare le fila dell'AIS (e il conto in banca). Questa era la sua arma segreta, mentre dall'altra parte Hosam poteva contare sull'appoggio forte del presidente uscente Detti. Il problema è che a un certo punto sono intervenuti i probiviri, mettendo in dubbio le nuove iscrizioni perché "anomale". Ma non è finita, perché il vino è una cosa seria, che a volte può finire a carte bollate. Così, prima del voto viene dato l'incarico a un avvocato di Lissone, che convoca via mail una serie di nuovi iscritti per indagare sulla vicenda. Ora però si è votato, Hosam ha vinto, ma la polemica non si placa: è giusto fare tesseramenti? E' giusto, al contrario, coinvolgere un avvocato? Per la serie: non solo la politica è campo di litigi furibondi. E non sempre il vino è... conviviale.
fabio.massa@affaritaliani.it