Belsito: su tangenti a Maroni riferito solo voci
Roberto Maroni e' nell'aula del processo milanese a carico dell'ex tesoriere della Lega Nord, Francesco Belsito. Il presidente della Regione Lombardia all'udienza di oggi in cui era in programma l'esame dell'ex cassiere, imputato con l'accusa di diffamazione a mezzo stampa per alcune sue dichiarazioni pubblicate il 19 aprile 2012 dal settimanale "Panorama" a proposito dell'esistenza di un presunto dossier su Maroni.
Belsito era stato querelato dal presidente della Regione Lombardia che, ora, e' parte civile nel processo, assistito dall'avvocato Domenico Aiello. Al centro dell'articolo, firmato dal giornalista Giacomo Amadori, l'inchiesta della Procura di Milano che travolse la famiglia Bossi e porto' all'arresto di Belsito. Nell'udienza di oggi, davanti al giudice monocratico della quarta sezione penale Oscar Magi, verra' ascoltato prima di Belsito l'autore dell'articolo, dopo che la volta scorsa era stato sentito il direttore del settimanale Giorgio Mule'.
"Belsito ha rilasciato le sue dichiarazioni al giornalista presso uno studio legale di Genova", aveva spiegato Mule', rispondendo alle domande in aula. "Amadori mi disse di aver registrato le dichiarazioni - aveva ricostruito - ho chiamato Maroni per chiedergli la sua versione dei fatti e l'ho incontrato nei giorni successivi. La sua replica e' stata pubblicata sullo stesso numero del settimanale"
BELSITO - "Sulla tangente a Maroni mi limitai a riferire al cronista di 'Panorama' solo voci che giravano all'interno del partito". Cosi' l'ex tesoriere della Lega, Francesco Belsito, si e' difeso dall'accusa di avere diffamato Roberto Maroni parlando col cronista Giacomo Amadori che poi riporto' le sue dichiarazioni sul settimanale il 19 aprile 2012. Sotto gli occhi del presidente della Regione Lombardia, che ha assistito a quasi tutta l'udienza, Belsito, interrogato dall'avvocato di Maroni, Domenico Aiello, dalla vpo (viceprocuratore onorario) e dal giudice monocratico Oscar Magi, ha fornito la sua versione.
"Entravo e uscivo - ha spiegato Belsito - dalla stanza dell'avvocato Scovazzi a Genova, dove era presente anche Amadori. Per me quello con Amadori era solo un colloquio, durato cinque - sei minuti, non era un'intervista perche' io non rilascio interviste a nessuno". La "voce" su Maroni era che l'ex Ministro leghista avesse incassato "una tangente da 54 milioni di euro in due valigie per l'appalto ottenuto da una multinazionale in Libia".