Milano

Beppe Sala e il socialismo, ecco il capitolo integrale: leggi

Il sindaco di Milano Beppe Sala presenta il suo nuovo libro: "La sinistra deve cambiare, ci sono spazi enormi. A Milano fare di tutto per non perdere i giovani"

Sala e il suo nuovo libro: "Sinistra, serve un nuovo socialismo"

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Come preannunciato da Affaritaliani.it Milano, Beppe Sala è uscito con il suo libro, intitolato "Società: per azioni" nel quale si parla di sostenibilità (ovviamente) ma molto di più di politica.

"E' l'ora del cambiamento: serve un nuovo socialismo. La sinistra deve recuperare un'idea politica di societa'" Lo afferma Sala  in un'intervista al Corriere della Sera per parlare del suo nuovo libro. Sala si chiede anche: "Oggi la sinistra e' in grado di rappresentare il 40 per cento degli italiani, quel che serve per governare?" La risposta che si da' Sala e': "Temo di no". Ed e' per questo che la sinistra "deve cambiare" perche' se un tempo essa " era rappresentanza" e "la destra era appartenenza" oggi invece "la destra rappresenta, magari male, una parte importante della classe lavoratrice". Quindi, per Sala, "dobbiamo capire come fare per rappresentarla noi". E il sindaco e' convinto che "lo spazio e' enorme". Come e' altresi' convinto che "le disuguaglianze sociali aumentano" cosi' come "piu' ricchezza si crea, piu' si alimenta la poverta'" e forse la ricchezza ha proprio "bisogno di aumentare la dimensione della poverta', se vuole crescere e stiparsi in immense concentrazioni". Conscio di appartenere al "sistema", tuttavia il sindaco Sala dice che "non posso e non voglio abbatterlo. Ma posso e voglio cambiarlo. Anche recuperando idee e parole che abbiamo abolito e relegato nel passato", conclude.

Nel libro Sala parla di un nuovo socialismo: "Ci credo davvero a un nuovo socialismo. Ricordo - ha rilevato - quando in tv assistetti alla fine del socialismo italiano: la scena delle monetine fuori dal Raphael». Ma, ha aggiunto, "dico che il socialismo non appartiene alla storia, ma all'avvenire. Solo in Italia è considerato una parola morta. Altrove non è così. Avremo il Recovery fund: usiamolo per prenderci cura dei cittadini e per rilanciare la politica industriale. Le risorse arriveranno; servono nuove idee. Siamo a un cambiamento d'epoca».

Sala e il racconto della malattia

Nel volume spazio anche alla vita privata:  "Senza la malattia non sarei qui. Mi ha cambiato profondamente. Avevo 39 anni ed ero molto concentrato su me stesso. Impiegarono tre mesi a diagnosticarmi un linfoma non Hodgkin. Mi si era tappato un orecchio dopo un'immersione e non si riusciva a capire perché. Vede questa cicatrice sul collo? Mi tolsero un linfonodo. L'esame istologico era negativo, ma il medico mi disse: non mi fido. Mi tolsero un altro linfonodo, dalla schiena. E capirono. Mi sentii gelare il sangue: mio padre era morto della stessa malattia".  "Mi affidai del tutto ai medici. Non andai neppure a leggere cosa fosse un linfoma. Chiesi però aiuto a uno psicologo. Un sociologo ebreo, cui sono molto legato". Nel libro racconta una notte di panico... "Mi svegliai di soprassalto: non riuscivo a respirare, sentivo il cuore sul punto di fermarsi. Mi trascinai in bagno, madido di sudore. Erano le due di notte. Chiamai lo psicologo. Mi rispose. Mi disse di chiudere gli occhi, di respirare. Fu quasi una seduta di ipnosi al telefono. Mi addormentai senza accorgermene, senza neppure spegnere il cellulare. Mi svegliai disteso in bagno. Impiegai minuti a rialzarmi. Ma il peggio era passato"

"Inventarci di tutto per non perdere i giovani"

I soldi dall'Europa arriveranno, "però, più che per i sussidi, serviranno per gli investimenti nell'ambiente e nel digitale. Dobbiamo prepararci a spenderli bene. Elaborare progetti. Non facciamoci illusioni: l'autunno sarà durissimo". " Quando cadi dall'alto, ti fai più male. Milano stava volando. Ora la città risponde: ogni giorno riapre un cantiere. Abbiamo fatto un accordo con Wizz Air, che ha scelto Malpensa come hub per l'Europa del Sud: con l'indotto sono mille posti di lavoro. Ma molti di più rischiano di saltare, con il blocco del turismo, che impiegherà due anni a riprendersi. Dobbiamo inventarci di tutto per non perdere i giovani. Milano è una delle più grandi città universitarie al mondo, con 200 mila studenti. Ma Milano è una città costosa. I ragazzi vengono anche perché sanno che poi trovano lavoro. Dobbiamo far sì che restino".

"Grillo ha idee interessanti ma preferisco il credito di cittadinanza"

"Sono stato tra i primi a sinistra a dire che dovevamo dialogare con i 5 Stelle. Ho una consuetudine con Beppe Grillo: ogni tanto ci parliamo, ci vediamo. Ha idee interessanti. Ma preferisco il credito di cittadinanza. Se parliamo di reddito, siamo sempre alla redistribuzione; non incidiamo sui meccanismi di produzione della ricchezza. Quando invece riconosciamo un credito, anche a fondo perduto, a un giovane che ha una buona idea, lo mettiamo in condizione di creare ricchezza e lavoro per sé e per la comunità".

Sala: "Conte? Meglio delle previsioni, ma ci attende un autunno drammatico"

«Penso che Conte stia facendo più di quanto ci si poteva attendere da una persona che ha esordito in politica da premier. Ma gli consiglio di valutare se chi gli sta attorno è in grado di gestire l'autunno drammatico che ci attende», ha detto Sala, ritenendo "inevitabile" un nuovo esecutivo Conte con nuovi ministri. "Ogni partito - ha spiegato - deve mettere in campo i migliori: non necessariamente tecnici; persone che abbiano una storia alle spalle, che abbiano gestito organizzazioni complesse. Vale per i 5 Stelle, ma anche per il Pd».







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