Milano
Bergamo, "Centinaia di bare, io ho pianto. Medici abbiate coraggio di venire"
Il bergamasco M5S Violi: "Centinaia di bare, io ho pianto. Mancano i medici: abbiate coraggio"
di Fabio Massa
Ha le lacrime, Dario Violi. Gli si incrina la voce. Ex candidato presidente di Regione Lombardia per il Movimento 5 Stelle, uomo di riferimento del governo, bergamasco. "Quando ho visto quella foto con i carri funebri dentro gli automezzi dell'esercito ho pianto. E anche adesso... Ho abitato là davanti per otto anni, proprio davanti a quella strada. Ho voluto subito diffondere quell'immagine. Perché noi abbiamo bisogno di aiuto, e nessuno ci capisce davvero". Lo sfogo di Violi ad Affaritaliani.it Milano non risparmia nessuno.
"E' una cosa disumana".
E' la situazione più grave d'Italia, oggi. "Ripeto: è una cosa disumana. Quelli che magari per gli altri sono numeri, segni su una curva, per noi sono parenti, vicini di casa, nonni, zii. Ogni giorno nelle nostre chat di amici c'è qualcuno che annuncia un decesso. Stanno cadendo come foglie. E noi ci sentiamo isolati da tutti".
Anche dal governo?
"Non voglio attaccare. Ma Governo, e Regione, non ci capiscono. Forse è colpa della nostra riservatezza, anche nel dolore. Ma abbiamo bisogno di una mano. E di coraggio anche da parte della nostra gente, dei lombardi".
In che senso?
"Io vorrei fare un appello a tutti gli operatori sanitari del Paese e della Lombardia, a quelli giovani e a quelli in pensione in Lombardia. Abbiamo bisogno di loro e si devono mettere a disposizione. Gli ospedali di Bergamo non ce la fanno più. Gli alpini ci sono, l'ospedale da campo è in piedi in quattro giorni, ma mancano i medici. Io capisco le difficoltà e le paure, ma c'è da servire un Paese e un territorio. Dobbiamo avere tutti coraggio".
Bergamo oggi fa paura.
"Sì, e lo capisco. Sono morti tre sindaci, capito? E si ammalato il questore e il prefetto. Siamo colpiti tutti. E devo dire che sia il Governo che Regione avrebbero dovuto fare subito la zona rossa a Nembro e Alzano, e invece. Invece siamo in questa situazione. Io nel mio piccolo cerco di fare la mia parte. Faccio volontariato per gli anziani. E' troppo poco. Ma non sono un medico. Voi non capite, davvero, la situazione qui...".
Dario Violi si interrompe. Poi ricomincia: "Ci sono centinaia di bare stipate. I funerali non vengono fatti. I nostri cari vengono portati via dall'esercito. Voi non potete capire. Abbiamo bisogno di aiuto".
fabio.massa@affaritaliani.it