Milano

Bergamo: triplicano i detenuti iscritti all’università, in 12 a studiare dal carcere

L’istruzione come strumento di riscatto sociale: il Polo universitario penitenziario di Bergamo vede crescere a 12 il numero di studenti detenuti

Bergamo: triplicano i detenuti iscritti all’università, in 12 a studiare dal carcere

Nell’anno accademico 2024, il Polo universitario penitenziario dell’Università di Bergamo ha visto triplicare il numero di iscritti tra i detenuti, passando da quattro a dodici. Un dato significativo, considerando che la maggior parte dei detenuti della casa circondariale di Bergamo sono in misura cautelare e non hanno condanne definitive. Tra i corsi scelti spiccano Giurisprudenza, Economia aziendale, Filosofia e Ingegneria per l’edilizia. Questo risultato, secondo la delegata del rettore Anna Lorenzetti, riflette una maggiore varietà negli interessi accademici dei detenuti, sostenuti da percorsi di tutorato personalizzati per facilitare il loro studio.

Il primo laureato in carcere: un passo verso il futuro

A dicembre 2024, il Polo universitario celebrerà il suo primo laureato, un detenuto che ha già scelto di proseguire con una laurea magistrale. Il rettore Sergio Cavalieri sottolinea come questi numeri confermino la validità del progetto, volto a creare una società più solidale e inclusiva. Anche la direttrice del carcere, Antonina D’Onofrio, evidenzia l'importanza dell’istruzione come strumento di trasformazione personale, offrendo ai detenuti l’opportunità di guardare il mondo e se stessi da una prospettiva nuova, all’insegna della legalità e della cultura.







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