Milano
Berlusconi al Famedio? Oltre 6mila firme per dire no
La petizione su Change.org "Berlusconi al Famedio di Milano? Not in my name" ha superato le 6mila firme: "Manca l'alta reputazione civico-morale"
Berlusconi al Famedio? Oltre 6mila firme per dire no
Berlusconi al Famedio di Milano? Not in my name. Ha superato le 6.100 firme la petizione su Change.org lanciata dalla Scuola di Formazione Antonino Caponnetto per protestare contro l'iscrizione del nome del fondatore di Forza Italia tra i grandi milanesi che riposano al Cimitero Monumentale. L'iscrizione avverrà il 2 novembre ed ha ottenuto l'ok anche dalla maggioranza di centrosinistra in consiglio comunale.
Chi si oppone a Berlusconi al Famedio
Con la Scuola Caponnetto anche le famiglie di altri illustri milanesi già ospitati nel pantheon: Maria Grazia Pini Prato e Federica Borrelli, moglie e figlia dello storico procuratore di Milano Francesco Saverio Borrelli, la moglie dell’ex presidente dell’Anpi Carlo Smuraglia, Chicca Domeneghetti, Simonetta e Silvia Lagorio figlie della scrittrice Gina Lagorio, Tiziana Pesce figlia del partigiano Giovanni Pesce, Cristian Iosa figlio dell’ex presidente dell’Associazione italiana vittime del terrorismo, Antonio Iosa e Paolo Setti Carraro, figlio di Maria Antonietta Setti Carraro.
I promotori della petizione: C'è una fondamentale pregiudiziale etica e civica su Berlusconi"
"Noi pensiamo che una onorificenza civile debba essere concessa solo a chi ha una alta reputazione civico-etica: per questo crediamo che il significato morale del Famedio sia in contrasto con la storia di Berlusconi", spiegano.
I promotori proseguono: "Che l'on. Berlusconi abbia conquistato nella sua carriera importanti successi non è in discussione, né che egli sia una delle persone più famose dell'ultimo mezzo secolo di storia italiana. Vi è tuttavia una fondamentale pregiudiziale etica e civica che quando si conferiscono questi onori in nome di un popolo non può a nostro avviso essere ignorata. In questo caso essa scaturisce dal lungo elenco di vicende (non solo penali) che hanno notoriamente appannato il profilo del personaggio. Il quale, beninteso, non va demonizzato dopo la morte ma neanche può essere santificato a dispetto della storia. Pensiamo solo che un'alta onorificenza civile chieda come fondamento un’altrettanta alta reputazione civico-morale. Questa condizione è esclusa nel caso di specie, per le ragioni a tutti note in Italia e all’estero. Perciò esprimiamo il nostro dissenso rispetto a questa decisione che mette in crisi il prestigio e il senso stesso del “Famedio" e contraddice i principi che ispirano il Regolamento per la scelta degli inserimenti".