Milano

Testamento di Berlusconi:il 53% di Fininvest a Marina e Pier Silvio

a cura della redazione

Il testamento di Berlusconi: cento milioni a testa al fratello Paolo e a Marta Fascina. Trenta milioni a Dell'Utri. La lettera ai figli: "Tanto amore a voi"

Berlusconi, lettura del testamento ai figli a mercati chiusi

I cinque figli di Silvio Berlusconi sono stati convocati nel tardo pomeriggio di mercoledì 5 luglio per la lettura del testamento dell'ex presidente del Consiglio scomparso il 12 giugno scorso. Il documento è stato aperto in mattinata nello studio del notaio Roveda.

Il testamento di Berlusconi: a Pier Silvio e Marina il 53% di Fininvest. Cento miliori a Paolo e a Marta Fascina

Secondo quanto riferisce LaPresse, nessuno dei cinque figli deterrà il controllo solitario indiretto su Fininvest, precedentemente esercitato dal padre, ma Pier Silvio e Marina insieme raggiungeranno il 53% della holding, con quote paritarie. Nella disposizione testamentaria emergerebbe anche un lascito di 100 milioni al fratello Paolo, uno di pari valore alla compagna Marta Fascina e 30 milioni di euro per l'amico Marcello Dell'Utri.  Ai figli della prima moglie di Silvio Berlusconi, Pier Silvio e Marina, andranno il 60% delle proprietà - non relative alla Fininvest o ad altre società - prevalentemente immobiliari.

La lettera di Berlusconi ai figli: "Tanto amore a tutti voi, il vostro papà"

E, aggiunge Adnkronos, c'è anche una breve lettera scritta di suo pugno da  Berlusconi ai  figli: "Grazie, tanto amore a tutti voi, il vostro papà". Una lettera datata 19 gennaio, diversi mesi prima della scomparsa di Berlusconi. Che tuttavia era omrmai consapevole del poco tempo che gli rimaneva.

I tre testamenti di Silvio Berlusconi

Sono tre i testamenti di Silvio Berlusconi depositati presso il notaio Roveda di Milano. Il primo, del 2 ottore 2006, riguarda la destinazione della parte di eredita' disponibile, che viene lasciata in parti uguali ai figli Marina e Pier Silvio, mentre la parte rimanente viene divisa tra tutti i cinque figli sempre in parti uguali. Il secondo testamento e' del 5 ottobre 2020, in cui Berlusconi aggiunge il lascito di 100 milioni al fratello Paolo. Il terzo e' in forma di lettera ed è molto più recente, e contiene l'ulteriore lascito per Marta Fascina di 100 milioni, e per Marcello dell'Utri, pari a 30 milioni.

Berlusconi, la villa di Arcore non va a Marta Fascina

Nel testamento di Silvio Berlusconi non risulta la concessione dell'usufrutto di Villa San Martino, ad Arcore, a favore della compagna Marta Fascina, così come invece prevedevano le indiscrezioni circolate nelle ultime settimane. L'immobile rientrerebbe  nel patrimonio dei beni del Cavaliere "extra-Fininvest", che viene dunque ereditato dai figli.

Dell'Utri: "Da stamattina non faccio che piangere"

 

"Da stamattina non ho fatto altro che piangere: non tanto per la cosa materiale ma per il gesto che dimostra la grandezza dell'uomo". "Per me era come un fratello"

 

Berlusconi: la cronaca dell'apertura del testamento

Il testamento di Silvio Berlusconi e' stato aperto alla presenza di due testimoni, l'avvocato Luca Fossati, in rappresentanza dei figli Marina e Pier Silvio, e dell'avvocato Carlo Rimini, in rappresentanza dei figli di secondo letto, Barbara, Eleonora e Luigi. Alla lettura del testamento, secondo quanto apprende Agi, avrebbero partecipato in collegamento anche gli eredi. Al di la' delle ultime volonta' riguardanti l'ingente patrimonio immobiliare, le indicazioni attese sul fronte dell''eredita'' politica del fondatore di Forza Italia, il lascito all'ultima compagna, la deputata Marta Fascina, l'attenzione e' rivolta soprattutto a come verranno ridefiniti i riassetti dell'impero economico da lui creato. E' possibile che il velo si alzera' solamente quando il testamento verra' depositato ufficialmente, anche se secondo quanto apprende l'AGI un comunicato stampa di Fininvest potrebbe essere diffuso gia' oggi, alla chiusura dei mercati finanziari.

L'impero Fininvest: le quote e i figli di Berlusconi

Silvio Berlusconi deteneva, tramite le Holding Italiana Prima, Seconda, Terza, e Ottava, poco piu' del 61% di Fininvest, che a sua volta possiede oltre il 53% di Mondadori, il 50% circa di Mfe-MediaForEurope e il 30% di Banca Mediolanum. Il restante 40% circa e' suddiviso tra i 5 figli: la primogenita Marina ha il 7,65% di Fininvest attraverso Holding Italiana Quarta, il 7,65% e' di Pier Silvio con la Holding Italiana Quinta, mentre un altro 21% e' dentro H14, la holding partecipata pariteticamente dai 3 figli avuti con Veronica Lario. Del 60% circa detenuto dal fondatore di Fininvest, il 40% va ripartito in parti uguali ai figli in base al diritto ereditario, quindi l'8% ciascuno.

Nella piena disponibilita' di Silvio Berlusconi, dunque, restava solo il 20% della societa', una quota decisiva per spostare gli equilibri o apportare dei contrappesi per bilanciare i poteri tra i due rami della famiglia, quello composto da un lato da Marina e Pier Silvio (entrambi con ruoli strategici e di comando in Mfe, Mondadori e nella stessa Fininvest), e dall'altro il ramo costituito da Barbara, Eleonora e Luigi. Considerando solo la distribuzione della quota pari al 40%, i primi due figli salirebbero infatti congiuntamente al 32% di Fininvest, mentre i figli avuti con Lario si porterebbero al 46%. Per cui, secondo le ipotesi formulate fin qui, e' possibile che il Cavaliere abbia disposto che la quota del 20% fosse ridistribuita in modo da bilanciare il 'peso' tra le due componenti della famiglia.

Eredità Berlusconi: la continuità aziendale ed il patto tra i cinque fratelli

In modo da garantire la continuita' aziendale, come comunicato ufficialmente da Fininvest subito dopo la morte di Berlusconi e ribadito dallo storico amico Fedele Confalonieri, che ha escluso "ripercussioni" e "sorprese" dal testamento. C'e', appunto, chi ha gia' previsto un accordo, una specie di Patto parasociale tra gli eredi, all'insegna della garanzia proprio della continuita' del business di famiglia. Non viene escluso, tuttavia, che il fondatore dell'impero abbia 'spostato' il proprio pacchetto in modo che il controllo di Fininvest vada a Marina e Pier Silvio, i due che hanno gestito quotidianamente le imprese della famiglia Berlusconi sin da quando il 'Cav' scese in campo con la fondazione di Forza Italia.

 







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