Milano

Bertolaso, sistema funziona male: ritardi per vaccinazioni a over 80

Dati epidemiologici in peggioramento in Lombardia che rischia di avvicinarsi a grandi passi alla zona rossa

Bertolaso, sistema funziona male: ritardi per vaccinazioni a over 80

Il sistema di vaccinazioni "continua a funzionare male e a creare equivoci e ritardi" per gli over 80 in Lombardia. Lo ha affermato Guido Bertolaso, consulente per il piano vaccinale della regione. "Le statistiche sull'andamento epidemiologico sono estremamente preoccupanti - ha detto - l'ospedale in Fiera ha 57 ricoverati in rianimazione, a Brescia sono 30. Il problema delle prenotazioni e convocazioni per gli over 80 continua a funzionare male e creare equivoci e ritardi, stamattina ho ricevuto la mail di una signora che lamentava di ave ricevuto ieri sera tardi il messaggio per vaccinarsi il giorno dopo. Si stanno conoscendo ritardi e difficolta' negli accessi. Ci sono anziano mandati a 30-40 km di distanza invece che vicino casa, i motivi di insoddisfazione sono tanti". 

Ammettendo l'esistenza di alcune criticità, Bertolaso ha aggiunto che "però sono anche tanti aspetti positivi, tanta gente che ringrazia. Nelle RSD, ad esempio, sono stati vaccinati tutti i disabili. Ieri tramite l'invio di un'equipe in elicottero è stato possibile vaccinare persone di Parzanica (BG) che, a causa di una frana non si possono spostare".

 

Ma la Lombardia rischia la zona rossa o l'arancione rafforzato? "A me sembra che tutta l'Italia, tranne la Sardegna, si avvicina a passi lunghi", ha detto il consulente di Regione Lombardia. "È ovvio che la Lombardia" per le sue caratteristiche economiche "è più vulnerabile di altre regioni. Non sono più preoccupato per la Lombardia che per altre regioni, bisogna vaccinare", ha aggiunto.

"Non sono preoccupato più della Lombardia rispetto ad altre Regioni, qui bisogna correre affrontando le problematiche già avanzate. La Lombardia, per quello che ha passato nei mesi scorsi, è più vulnerabile rispetto ad altre regioni.  È fuori discussione che bisogna vaccinare e si può fare molto di più rispetto a quello che già stiamo facendo. Bisogna andare a Bruxelles e battere i pugni".

Covid: Bertolaso, scrivo a prefetto 'obbligare' specializzandi

Quello che ferisce Guido Bertolaso è però il comunicato stampa di diverse organizzazioni che sembrano "voler rappresentare i miei colleghi più giovani". "Si sono molto arrabbiati - ha spiegato - con me quando ho detto che esiste una norma che prevede che siano chiamati a vaccinare i loro concittadini. Stiamo tentando di fare di tutto per andare loro incontro. La legge dice che gli specializzandi sono chiamati a fare vaccinazioni. Non è facoltativo, è un obbligo. Per questo motivo scriverò al prefetto di Milano e gli  chiederò, per la seconda volta, l'elenco degli specializzandi. La prima volta ha risposto un solo rettore e già questo è preoccupante. Occorre definire e verificare se non vi sia stata omissione da parte di chi ci deve trasmettere questi elenchi e poi provvedere alle attività di competenza dei rappresentati dello Stato in questa Regione, anche in armonia con il comunicato della Corte Costituzionale che dice che il problema Covid è di profilassi internazionale e quindi è compito dello Stato intervenire e di coloro che hanno scelto di svolgere la professione più nobile del mondo. Gli specializzandi hanno scelto di fare medicina sposando un codice deontologico, ma non ci sta che i medici dicano che spacciare l'attività di vaccinazione come formazione è denigrante".

Bertolaso: al via vaccinazioni insegnanti

Da settimana prossima, come annunciato ieri dalla vicepresidente Letizia Moratti, cominceranno le vaccinazioni per gli insegnanti "nessuno escluso". "Alcuni stanno protestando - ha aggiunto Bertolaso - perché hanno problemi con il portale. Faccio però presente che gli elenchi degli insegnanti ce li avrebbe dovuti fornire il ministero della Pubblica istruzione. Purtroppo mancano una serie di scuole come le paritarie e gli asili nido". Serve dunque anche la collaborazione dei Comuni sennò è difficile sapere con esattezza chi deve essere vaccinato. "Ci vuole dunque quella flessibilità che fino ad oggi è mancata". 







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