Biglietti Atm, la cultura della legalità passa anche per i controlli
Un viaggio sui mezzi Atm su tre è "a scrocco". Bene Milano a non girarsi dall'altra parte e a istituire più controlli: da qui passa la cultura della legalità
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C'era una volta una cultura. Anzi, la cultura della legalità. In Italia, si dice, non c'è. Ma non c'è perché non la si vuole avere. E perché fa comodo non averla. Tutti dicono che i politici rubano, che gli arbitri rubano, che i calciatori guadagnano troppo. Però, poi, appena possono, si trasformano velocemente in politici, arbitri e se non calciatori, quantomeno in ct della Nazionale di calcio (in Italia ce ne sono 60 milioni). Questo è un concetto abbastanza banale, e sicuramente non nuovo. Gli italiani non sono meglio di chi li governa. Semplicemente chi governa gli italiani sono gli italiani. Fatti a modo loro, assolutamente. E veniamo al punto. Ieri Atm ha presentato i dati sulle politiche per cercare di portare vicino allo zero i furbetti del biglietto, quelli che non pagano e vogliono salire lo stesso in metropolitana, e sui bus. Ha annunciato che nel 2018 i controlli sono cresciuti del 60 per cento, e le multe sono aumentate di oltre il 34 per cento. Solo qualche mese fa a Napoli una folla di persone faceva la coda aspettando che qualcuno facesse un biglietto per passare tutti gratis. A Milano, invece, arrivano le guardie giurate ai tornelli. Prima considerazione, che non mi mette felicità: se le multe a Milano sono aumentate del 34 per cento vuol dire che c'è ancora un sacco di gente che svicola, evade, cerca di fare la furba. Seconda considerazione, che invece mi rende molto felice: la cultura della legalità passa anche e soprattutto dalle piccole cose, dal fare il biglietto. Dal non rubare un viaggio che non si è pagato. Mettiamocelo in testa: non cambia il rubare mille euro a una vecchietta o il non pagare il biglietto. Assolutamente non cambia nulla. Anche perché se non paghi il biglietto, considerato che il Comune non è mago Zurlì e non può far apparire i soldi dal nulla, stai rubando a quelli che hanno pagato. E di fronte a questo la politica della legalità si può costruire: con i controlli, non voltandosi dall'altra parte. Non facendo finta di niente, tanto chissenefrega paga lo Stato. A Milano si fa così. Semplicemente.
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