Milano
Yacht&Co: bilanci in profondo rosso, così il Covid-19 affonda la nautica

Dopo Moby e Tirrenia che a luglio sono state ammesse al pre-concordato preventivo, l'industria di settore naviga in cattive acque
Yacht&Co: bilanci in profondo rosso, così il Covid-19 affonda la nautica
di Francesco Floris
Racconta(va) un ingegnere navale di Rolls Royce seduto a cena in un ristorante delle Cinque Terre in estate: “Sugli Yacht da 100 milioni non c'è stata nessuna flessione. Certo, il segmento da 10-20 milioni di euro sta soffrendo parecchio”. Anche i ricchi piangono? Questione di prospettive. O di profondità. Come il mare a Milano. Che non c'è, ma c'è invece chi galleggia e naviga a vista. Dopo Moby e Tirrenia (Moby spa e CIN spa) della famiglia di armatori Onorato, che a luglio sono state ammesse dal Tribunale di Milano al pre-concordato preventivo per difendersi dall'assalto dei creditori, l'industria di settore naviga in cattive acque. Così il “portale creditori”, dove sono raccolte e pubblicate le procedure di fallimento e concordato preventivo, offre lo spaccato di un'economia (e il suo indotto) in crisi: il 20 agosto al Palazzo di Giustizia si presenta la Amo srl, Agenzia d'affari di disbrigo pratiche di compravendita di imbarcazioni a motori, nello specifico di "charter”, registrata in viale Abruzzi a Milano. Un mese prima è toccato alla Sarinox di Piazza della Repubblica.
Settore? “Commercio all'ingrosso di altre macchine ed attrezzature per la navigazione”. Nemmeno una settimana prima è stato il turno proprio di Moby e Società Italiana di Navigazione, che hanno tempo fino a fine ottobre per presentare un piano di rientro. “In Italia nel primo semestre 2020 l’import-export via mare ha subito l’impatto del Covid19 registrando un calo in valore del 21% e un calo in tonnellate dell’11% circa” ha scritto il Centro Studi SRM collegato al gruppo Intesa Sanpaolo in occasione della “Naples Shipping Week”. “Elevato – scrive SRM – numero di blank sailing” cioè le rotte cancellate per mancanza di carico. Lo scenario non è in assoluto disperato. Il trasporto marittimo che continua a rappresentare il principale “veicolo” dello sviluppo del commercio internazionale e il Mediterraneo pesa per il 27 per cento del totale. Le previsioni al 2024 stimano un superamento dell’attuale situazione e una crescita della movimentazione container a livello mondiale. Morale? Le grandi navi torneranno a solcare gli oceani e gli equipaggi a guardare il profondo blu del mare. C'è solo da far passare la buriana Covid. Osservando, per ora, il profondo rosso nei bilanci.