Milano

Blitz Dda Milano, arrestato il capo della criminalità turca Boyun Baris. VIDEO

Nel 2022 le autorità turche avevano chiesto la sua estradizione ma la richiesta era stata respinta prima dalla corte d'appello di Bologna e poi dalla Cassazione

Blitz Dda Milano, arrestato a Viterbo capo criminalità turca Boyun Baris

Un quarantenne turco, Boyun Baris, e' stato arrestato dalle forze di polizia a Viterbo con l'accusa di essere a capo di un gruppo criminale nel suo Paese. L'uomo e' stato prelevato dalla sua abitazione nella frazione di Bagnaia, in via Cardinal de Gambara, dove stava scontando i domiciliari dopo il precedente arresto avvenuto il 3 agosto del 2022 a Rimini. Le operazioni, che hanno coinvolto 18 destinatari di misure cautelari nel Viterbese e in altre parti d'Italia, sono coordinate dalla Direzione distrettuale antimafia di Milano. Nel 2022 le autorita' turche avevano chiesto la sua estradizione ma la richiesta era stata respinta prima dalla corte d'appello di Bologna e poi, lo scorso 14 giugno, dalla Corte di Cassazione.

Le intercettazioni: "Faremo saltare in aria un albergo". VIDEO

Dopo la maxi-operazione che ha portato all’arresto di 18 persone di origini turche, con accuse di banda armata con finalità di terrorismo, attentato terroristico e omicidio, la Procura di Milano ha reso note le intercettazioni effettuate nei mesi di indagini: nello specifico, il presunto boss della mafia turca Boyun parla di attentati a una fabbrica e a un hotel. “Faremo saltare in aria l’hotel”, recitano.

Procuratore Milano: sgominato pericoloso gruppo criminale

"Riteniamo di avere individuato e raggiunto con un provvedimento custodiale gli appartenenti a un pericoloso gruppo criminale, composto prevalentemente da cittadini turchi, che si erano associati per commettere tutta una serie di delitti che vanno dalla tratta, a fatti di riciclaggio, a fatti molto gravi di omicidio, ad attentati commessi in Turchia e in altri stati europei": così il procuratore di Milano, Marcello Viola, ha illustrato alla stampa i dettagli dell'operazione che ha portato all'arresto dei presunti affiliati alla rete criminale del boss turco Baris Boyun. "Alcuni di questi episodi sono stati accuratamente ricostruiti dall'opera delle forze di polizia, dalla Polizia di Stato che ringrazio per l'eccezionale qualità delle indagini espletate - ha aggiunto il capo della procura di Milano -. Il Gip presso il Tribunale di Milano ha riconosciuto la sostanziale validità dell'impianto accusatorio. Altri episodi sono evidentemente oggetto di accertamenti, perchè si fa riferimento a numerosi episodi". Secondo Viola, "l'elemento qualificante dell'attività di questo gruppo è quello che ci ha portato a contestare il delitto di banda armata, anche questo riconosciuto dal gip, che ha evidenziato e sottolineato le finalità di tipo strettamente terroristico progettate e in qualche parte attuate da tutti gli appartenenti all'organizzazione".

Boyun Baris, estradizione negata nel 2023

L'estradizione negata nel 2023 era stata chiesta dell'autorita' turca "per dare esecuzione a un provvedimento di cattura internazionale emesso il 6 aprile 2022 dal Tribunale di Instanbul" nei confronti dell'uomo che all'epoca dei fatti risultava "indagato nell'ambito di un procedimento penale pendente nello Stato richiedente nel quale e' stato chiamato a rispondere dei reati di omicidio, lesioni personali, minacce, partecipazione a un'associazione per delinquere e violazione della disciplina sulle armi", come si legge nel provvedimento dei Supremi giudici che avevano negato l'estradizione. Non si conoscono ancora le accuse relative al blitz di oggi. La Turchia lo ritiene a capo di un'organizzazione criminale. Baris Boyun, scrivono tra l'altro i giudici, aveva "fondatamente rappresentato il rischio di essere sottoposto, se consegnato alla Turchia, a trattamenti disumani degradanti, in quanto egli e' di etnia curda (come parrebbe confermato dalla regione di provenienza di entrambi i genitori) nonche' affiliato a un partito filo curdo". 

Omicidi e attentati in Turchia, 18 arresti

 Sono 18 le misure cautelari nell'ambito dell'indagine della Dda di Milano su un presunto gruppo criminale che avrebbe commesso anche omicidi e attentati in Turchia. Le accuse a vario titolo sono quelle di associazione per delinquere finalizzata alla detenzione e porto abusivo di armi anche clandestine, traffico internazionale di armi, favoreggiamento dell'immigrazione clandestina, omicidi, stragi, traffico di sostanze stupefacenti, riciclaggio, falsificazione di documenti di identificazione, ricettazione e autoriciclaggio.

 

 

 







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