Milano
Boeri e Zucchi, no ai domiciliari. Ma hanno il divieto di giudicare nei concorsi pubblici
Il gip di Milano respinge la richiesta di domiciliari per i due architetti Stefano Boeri e Cino Zucchi. La misura interdittiva: non potranno far parte delle commissioni giudicatrici rispettivamente per 12 e 8 mesi
![Stefano Boeri e Cino Zucchi Stefano Boeri e Cino Zucchi](/static/upl2023/boer/boeri-zucchi9.jpg)
Boeri e Zucchi, no ai domiciliari. Ma hanno il divieto di giudicare nei concorsi pubblici
Il Gip di Milano, Luigi Iannelli, ha respinto la richiesta di arresti domiciliari avanzata dalla Procura per gli architetti Stefano Boeri e Cino Zucchi, optando invece per una misura interdittiva. Boeri non potrà far parte delle commissioni giudicatrici nei concorsi pubblici per un anno, mentre per Zucchi l’interdizione durerà otto mesi. Il provvedimento, depositato oggi, rientra nell’inchiesta per turbativa d’asta e falso legata al concorso per la progettazione della Biblioteca Europea di Informazione e Cultura (Beic).
Nel dettaglio, il giudice ha disposto per Boeri l’interdizione dalle commissioni giudicatrici, sia come docente universitario sia come professionista esterno, per un anno. Inoltre, per lo stesso periodo, gli è stato vietato di concludere contratti con la Pubblica Amministrazione, salvo quelli relativi a prestazioni di pubblico servizio. Misure analoghe sono state adottate anche per Pier Paolo Tamburelli, progettista e terzo indagato per cui la Procura aveva chiesto i domiciliari. Per Cino Zucchi, invece, la durata dell’interdizione dalle commissioni è stata fissata a otto mesi.
Rigettate le richieste anche per gli altri professionisti coinvolti
Per gli altri due professionisti coinvolti nell’inchiesta, Angelo Lunati e Giancarlo Floridi, entrambi membri della cordata vincitrice del concorso, la Procura aveva chiesto provvedimenti interdittivi, ma il giudice ha rigettato la richiesta.
Le contestazioni a Boeri e Zucchi (e la loro difesa)
Secondo le indagini del Nucleo di polizia economico-finanziaria della Guardia di Finanza, coordinate dal pool dell’aggiunta Tiziana Siciliano e dai pm Filippini, Serafini e Clerici, Boeri e Zucchi non avrebbero dichiarato i propri conflitti di interesse, sia accademici che professionali, con il team vincitore del concorso. Le accuse si basano su chat e altri elementi raccolti dagli inquirenti, che ipotizzano accordi preordinati per favorire un determinato esito della gara bandita dal Comune nel luglio 2022. Tamburelli, in particolare, avrebbe avuto un ruolo chiave nel pilotare l’assegnazione della gara, sfruttando i suoi legami con il gruppo vincitore.
Boeri e Zucchi, negli interrogatori dello scorso 4 febbraio davanti al Gip, hanno respinto le accuse, difendendo la legittimità della procedura: “Ha vinto il progetto migliore”, hanno sostenuto. Nessun favoritismo né accordi illeciti, secondo la difesa, ma un processo di valutazione anonimo, in cui eventuali conflitti di interesse non sarebbero stati dichiarati perché il regolamento del concorso prevedeva l’obbligo di segnalazione solo per rapporti economici in corso.
Boeri: "Sollevato dalla scelta del gip ma per me danni gravi"
"Sono molto sollevato per la decisione del Giudice Iannelli che ha escluso la richiesta di arresti domiciliari a mio carico. Ciò mi permette di proseguire il mio lavoro di architetto e anche di portare a termine l’incarico di Presidente di Triennale e di docente del Politecnico di Milano. Ribadisco la mia piena fiducia nel lavoro della Magistratura e non vedo l’ora di poter chiarire ulteriormente la mia posizione. Non nascondo però la mia inquietudine per tutto quello che ho subito in queste settimane e per i danni irreversibili generati alla mia vita privata e professionale". Così Stefano Boeri in merito al provvedimento con cui il gip di Milano ha rigettato la proposta di arresti domiciliari avanzata dalla Procura e ha disposto una misura interdittiva nei suoi confronti e nei confronti di Cino Zucchi e Pier Paolo Tamburelli