Bolognini tra le periferie e il beach volley con Salvini. L'intervista
di Fabio Massa
Stefano Bolognini è l'assessore al Welfare e Casa di Regione Lombardia. Sorride sempre, anche nelle foto che spesso lo ritraggono in spiaggia con Matteo Salvini. "Quest'anno abbiamo iniziato a giocare a beach volley", racconta sorridendo ad Affaritaliani.it Milano. Poi torna serio: "Sulle periferie stiamo lavorando bene con il Comune. Il prossimo sindaco si elegge là. Speriamo di individuarlo prima dell'ultimo secondo come avvenne con Parisi. Salvini? Difficile che possa essere lui il primo cittadino, ha altri obiettivi. Il centrodestra? A Milano sembra che Forza Italia litighi di più al suo interno che con noi..." L'INTERVISTA DI AFFARITALIANI.IT MILANO
Assessore Bolognini, iniziamo dalle periferie. Beppe Sala ha detto che ha l'ossessione per le periferie. Lei ce l'ha? A che punto siamo? C'è collaborazione con il Comune?
La collaborazione è iniziata in modo più proficuo da qualche mese grazie al presidente Fontana. Noi abbiamo le case popolari, ce le ha anche il Comune. Poi ci sono gli interventi sociali e di arredo urbano che sono inevitabilmente in campo al Comune. Quindi le forze devono unirsi e dobbiamo fare sinergia. Con il Comune abbiamo voglia di lavorare.
Però di criticità ce ne sono...
La situazione è molto molto difficile. Non solo per i 4500 appartamenti occupati abusivamente e altrettanti in Lombardia che sono sfitti perché fortemente degradati. Ma anche per tutti i problemi che hanno le periferie. Pensiamo al Bosco di Rogoredo, a viale Padova, a San Siro, via Bolla, via Gola, il parco delle Cave. Anche dove non ci sono le case popolari ci sono situazioni assai critiche. Bisogna lavorare tutti insieme perché si possa finalmente voltare pagina.
La ristrutturazione del Lorenteggio a che punto è?
Io spero che a settembre venga sgomberato il 181 che è stato occupato, e che come da cronoprogramma nella prossima primavera venga demolito in modo tale che poi si possa proseguire con gli altri lavori, e che possa essere quindi ricostruito. Lorenteggio è il primo quartiere su cui c'è un intervento importante. Poi proseguiremo sul quartiere Zama/Salomone, andremo a chiudere il contratto di quartiere Gratosoglio.
Secondo lei il prossimo sindaco verrà eletto dalle periferie? Quanto contano le periferie nelle amministrative
Tantissimo. Non soltanto perché pesano in termini numerici e percentuali sul totale della popolazione milanese ma perché i quartieri di Milano segnano anche delle tendenze. Quando si riesce a riqualificare una periferia in modo positivo ne trae beneficio e lustro tutta la città. Però quando resta indietro ne soffre tutta la città. Ci sono piaghe a Milano che segnano il territorio e che si riverberano. Le periferie contano molto nell'immagine complessiva, anche a livello elettorale. Ci sono situazioni di marginalità che aspettano risposte e che potrebbero anche premiare da un punto di vista elettorale, anche se poi l'impegno dell'amministratore deve essere quello di risolvere i problemi e non quello di cercare consenso.
Sforiamo sulla politica: Matteo Salvini ha detto più volte che il suo sogno sarebbe quello di fare il sindaco di Milano.
Sì, lo ha detto. Tanti anni fa. Adesso forse lo potrà fare a fine carriera perché oggi è proiettato in una dimensione nazionale. E' vicepremier, segretario di un partito e potrebbe essere in prospettiva un ottimo premier. Purtroppo fare il sindaco di Milano non credo che sarà nel suo futuro immediato. Bisogna quindi far crescere all'interno del centrodestra una figura di riferimento che assieme a Matteo Salvini e agli altri partiti della coalizione possa competere con Sala e diventare il prossimo sindaco di Milano.
Quando bisognerà iniziare a metterci la testa, sulle elezioni?
Io spero che la persona venga individuata con largo anticipo. Un anno e mezzo, almeno un anno rispetto alla scadenza. Oggi è presto. Ma non possiamo fare come l'ultima volta quando a poche settimane dal voto è stata estratta dal cilindro una persona come Stefano Parisi. Questo sia perché è una persona che andrà legittimata, sia perché il centrodestra - cosa sulla quale ad oggi siamo un po' carenti - deve sviluppare un'idea di città e sulla base di questa sviluppare un programma elettorale anche coinvolgendo le categorie e gli interessi della città. Milano è una città che guarda al futuro, che è innovativa, ma al contempo è una città nella quale il numero dei poveri aumenta fortemente. E noi dobbiamo dare risposte. Penso che soprattutto per quanto riguarda la Lega, sempre più persone vogliano impegnarsi con Salvini, sia assolutamente positivo perché c'è voglia di dare risposte.
Ha citato più volte il centrodestra. A Milano è ancora una realtà. A livello nazionale no: esclude ci possa essere una svolta verso il Movimento 5 Stelle o in Regione o in Comune?
Al momento il centrodestra sta governando bene in Regione. Ci sono ottimi rapporti tra assessori di diversi partiti. Io in particolare con l'assessore Mattinzoli che ha le attività produttive sto cercando di mettere in piedi un bando che vada a dare contributi alle attività commerciali, ai negozi e pubblici esercizi che aprano in periferia e in particolare nelle case popolari. E' chiaro che non possiamo far finta di non vedere lo scenario romano. E quindi bisognerà capire se da qui alle amministrative la situazione sarà ancora questa oppure ci saranno dei cambiamenti. Ma poi mi faccia dire...
Prego.
Mi sembra che a livello regionale e locale i rapporti con Forza Italia siano più che buoni. Forse ci sono più problemi all'interno di Forza Italia che tra noi e Forza Italia.
Ha parlato di poveri. Un altro che parla di poveri spesso è Pierfrancesco Majorino, l'assessore comunale forse più distante da voi. Qual è il vostro rapporto? Avete le stesse deleghe...
Devo dire che al momento è meno intenso questo rapporto rispetto a quello che c'è con l'assessore alla Casa Rabaiotti. Mentre con lui ci sono diverse iniziative sulla Casa che già sono in itinere, sul tema del contrasto alla povertà siamo ancora un po' lontani. Certo, il nostro modello di welfare privilegia il maniera molto forte gli italiani. E abbiamo meno attenzioni verso i richiedenti asilo e forse per questo c'è difficoltà di dialogo.
Parliamo di Matteo Salvini in vacanza. Voi siete amici da sempre. Com'è il leader al mare?
Come tutti i papà Salvini va al mare con il proprio figlio e con tanta voglia di rilassarsi. Per fare magari quelle cose che durante l'anno non riesce a fare: un bagno in piscina, una passeggiata in bicicletta la sera, leggere un libro e magari due tiri al ping pong.
E' bravo a ping pong?
Devo dire che sono più bravi suo figlio e mio nipote. I doppi a ping pong è sempre abbastanza divertente. Ma quest'anno abbiamo inserito anche il beach volley. Anche in quel campo non è che io e lui siamo campioni, eh. Però ci si diverte. Che poi nessuno immagina Salvini che gioca a beach volley a Milano. Ma a Milano marittima questo avviene.
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