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Milano
Bomba su Novari (Ceo Olimpiadi): va via, al suo posto Uva
Vincenzo Novari

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E così, ora si scopre che sulle Olimpiadi 2026 siamo in ritardo. Non una gran scoperta, considerato che lo scriviamo da almeno due mesi, su Affaritaliani.it Milano. Così come stiamo scrivendo che Vincenzo Novari, il Ceo delle Olimpiadi, è con la valigia in mano da un pezzo. Però, ovviamente, non sarà lui ad andarsene. Dovranno decidere di mandarlo via. Così vuole la liturgia e pure il contratto.

Nei palazzi del potere di Milano verso Vincenzo Novari c'è un sentiment non sereno da tanto tempo, sia sul lato Regione Lombardia sia sul lato Comune di Milano. Ora Nicola Porro e Luigi Bisignani, due vecchie lepri della politica romana, ci mettono il timbro sopra, parlando di un "report riservato che gira tra i mandarini del Cio" che "sottolinea il ritardo in Italia nell’apertura dei cantieri e addirittura la mancata risposta a sponsor di grande standing nei settori delle Tlc e dell’abbigliamento, pronti ad investire con contratti milionari". E sparano anche un nome - più che altro per bruciarlo, visti i toni - "sul tavolo di Mario Draghi c’è già il nome del successore: Michele Uva, famoso più che altro per essere muscolare con i deboli e sottomesso con i forti. Scoperto nel mondo del calcio da quel Callisto Tanzi che Uva rinnegò appena finì nei guai, spinto da Andrea Agnelli e poi in esilio all’Uefa dopo qualche incomprensione con il presidente della Figc Gabriele Gravina, ora viene sponsorizzato soprattutto da Enrico Letta e dal Pd: un’indicazione quindi molto politica che certamente non potrà trovare il consenso dei due presidenti leghisti di Lombardia e Veneto, Attilio Fontana e Luca Zaia. Al Cio, però, si chiedono perché non venga invece valorizzata Diana Bianchedi, due volte medaglia d’oro olimpica di scherma, “cocca del Coni”, che ha seguito passo passo la candidatura dell’Italia e che magari potrebbe essere affiancata da un manager esperto di finanza come fu Carlo Salvatori della BNL per Italia ‘90".

Insomma, i giochi si sono aperti. Ma la domanda è sempre la stessa: perché come fu con Expo non riusciamo mai a partire bene fin dall'inizio?

fabio.massa@affaritaliani.it

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