Milano
Bonini (Cgil): sì al “patto per il lavoro ma Milano ritrovi la sua anima
Allarme aumento delle diseguaglianze, il segretario della Camera del Lavoro: "Attenzione a rovescio della medaglia di sviluppo"
Bonini (Cgil): sì al “patto per il lavoro ma Milano ritrovi la sua anima
IMPRESE-LAVORO.COM - Milano – Le parole e le proposte di Beppe Sala e Carlo Bonomi (Assolombarda), partite dalla lettura dei dati dell’Osservatorio di Milano, hanno trovato una porta aperta nella Cgil. “C’è un riconoscimento chiaro dell’aumento delle diseguaglianze – commenta Massimo Bonini, segretario della Camera del Lavoro - di fatto c’è un riconoscimento del lavoro che noi stiamo facendo da quattro anni. Milano va bene, giusto lo sviluppo, però c’è il rovescio della medaglia. La proposta di un “patto per il lavoro” ha una sola risposta da parte nostra: finalmente, visto che da anni poniamo la questione della doppia velocità, dei lavoratori che stanno dietro la vetrina Milano ma sono quelli che la fanno risplendere. Si parla di turismo, servizi, commercio, pubblici esercizi, dove le condizioni del lavoro sono complicate. Se la proposta è un “patto per il lavoro” noi siamo disponibili, riteniamo che andava fatto ieri, ma se vogliamo parlarne partiamo dalle condizioni del lavoro a Milano. E allora parliamo della qualità del lavoro, mettendo in campo anche una moral suasion che coinvolga le imprese private, con la quale si dica che si rispettano i contratti di lavoro, le condizioni normative, la salute e la sicurezza, tutta una serie di problemi che troviamo in quei settori che oggi sorreggono le sorti di Milano. Turismo, commercio, pubblici esercizi portano con sè il problema del lavoro nero, del lavoro grigio, delle infiltrazioni della criminalità organizzata”. Bonini fa un esempio: “L’abbiamo fatto per gli appalti, vediamo di farlo anche per il lavoro in città. Ieri il presidente Bonomi ha detto che si può lavorare in questa direzione, vale la pena spendersi”. “Io metto l’accento su di un fatto, dopo la lettura dei dati dell’Osservatorio: che anima vuole avere questa città? Perché è una città dove si parla di innovazione ma la gente muore di lavoro, è una città che costruisce molto ma si preoccupa solo di aprire centri commerciali e i senza servizi pubblici, i trasporti, i presidi sanitari dove sono. dove sono le case. Mi pare si stia smarrendo l’anima di Milano, la città del lavoro sta perdendo l’anima del lavoro. Ma oggi – conclude Bonini - è arrivato il momento di affrontare questi problemi”.