Milano

Bormio piange il maestro Mainardi. Suoi i dipinti dei mondiali di sci

Se n'è andato come ha sempre vissuto, in punta di piedi. E così Bormio piange il suo Maestro Elvio Mainardi

Bormio piange il maestro Mainardi. Suoi i dipinti dei mondiali di sci 

Alessandro Pedrini per affaritaliani.it


Se n'è andato come ha sempre vissuto, in punta di piedi. E così Bormio piange il suo Maestro Elvio Mainardi, mancato ieri sera a Bologna. Classe 1934, nativo di Adria nel polesine, ha trascorso gran parte della sua vita in Alta Valtellina. Sposato con Lidia “la sua musa ispiratrice” ha avuto due figli: Andrea e Silvia.

Le sue opere conosciute anche negli Stati Uniti

Le sue opere pittoriche hanno avuto un grande successo soprattutto in Italia e negli Stati Uniti. Giovanissimo, nel 1952 espone le prime opere nella sua città natale, incontrando il favore del pubblico e della critica locale.  Socio fondatore del Circolo Artistico Adriese, riunisce gli artisti della città e propone incontri frequenti, concorsi e visite a grandi mostre. Nel 1960 si trasferisce a Bologna, dove compie gli studi artistici sotto la guida dei maestri Ilario Rossi e Corrado Corazza.  Per undici anni lavora per il Comune di Bologna alla supervisione dei restauri del centro storico della città, senza mai trascurare però la pittura.  Ormai inserito nel tessuto emiliano, incontra e conosce i grandi maestri, come Morandi, Saetti e Korompai, frequenta studi di artisti, gallerie e raccolte private, vivendo un periodo intenso della cultura emiliana del momento. 

 Mainardi: "A Bormio ritrovo profondità di pensiero"

La pittura, alla quale può inizialmente dedicarsi solo nei ritagli di tempo, diventa ben presto la sua principale occupazione: partecipa a concorsi nazionali ed internazionali vincendo numerosi primi premi in Italia ed alcuni all’estero ed espone in mostre personali e collettive nelle maggiori città italiane.  Dal 1973 si dedica esclusivamente alla pittura e si trasferisce in alta Valtellina, a Bormio.  “Qui a Bormio lontano dai disagi della grande città - come amava raccontare - in un luogo incantato dove pace, silenzio, nevi perenni e natura incontaminata vivono in perfetta simbiosi, ritrovo la sua più profonda intimità di pensiero”. Tra il 1977 e il 1981 esegue una serie di dipinti di grandi dimensioni commissionati dall'azienda americana Caterpillar. Nel 1985 è chiamato a realizzare tre manifesti per i “Mondiali F.I.S. di Sci Alpino a Bormio” che ottengono un imprevedibile successo in ogni parte del mondo, per colore, forza espressiva e dinamicità della composizione ma soprattutto per il ritorno della figurazione nel manifesto sportivo. Numerosi i dipinti dedicati a grandi campioni come Alberto Tomba, Deborah Compagnoni, Manuela Di Centa, Greg Norman, Michael Jordan, Boris Becker, Achille Compagnoni.

Le sue opere acquisite da importanti collezioni aziendali quali Kellog's, Old Kent Bank, Steel Case Company

Dal 1986 inizia ad esporre con regolarità negli Stati Uniti dapprima al nord, a Grand Rapids e Chicago, successivamente in California a Carmel, San Diego, Los Angeles, La Jolla e a Palm Desert. Di particolare rilievo la mostra antologica all'Istituto Italiano di Cultura di Los Angeles nel 1996.  Protagonista di numerose mostre personali e collettive nelle città elencate, le sue opere vengono acquisite da importanti collezioni aziendali quali Kellog's, Old Kent Bank, Steel Case Company. Ci mancherà.







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