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Milano
Bosco della droga a Lainate, condanne fino a 18 anni
(foto Lapresse)

Bosco della droga a Lainate, condanne fino a 18 anni

Era a capo di uno dei tre gruppi di spacciatori attivi del bosco della droga di Lainate (Milano) e in grado di inviare su WhatsApp 1.400 messaggi "pubblicitari" ad altrettanti clienti per invitarli a rifornirsi da lui e dai suoi complici. Il gup di Milano, Guido Salvini, ha condannato con rito abbreviato Mohamed Benabla, 37enne marocchino, a una pena di 18 anni di reclusione. Oltre a lui il giudice ha emesso altre tre condanne in abbreviato e otto sentenze di patteggiamento.

Spaccio di droga nel Milanese, l'inchiesta dei carabinieri di Monza e Milano

L'inchiesta dei carabinieri di Monza e di Milano, coordinate dal pm della Dda Gianluca Prisco, era culminata nel maggio 2021 con l'esecuzione di un'ordinanza di custodia cautelare nei confronti di 32 pregiudicati (22 di origine marocchina, due tunisini e sei italiani) accusati, a vario titolo, di associazione per delinquere finalizzata al traffico di sostanze stupefacenti del tipo cocaina, eroina, hashish e marijuana, resistenza a pubblico ufficiale, ricettazione di auto e armi ed evasione. Le indagini erano partite nell'ottobre 2016 quando una ragazza, dopo aver acquistato la consueta dose di cocaina, era stata bloccata e poi ripetutamente palpeggiata dagli spacciatori nordafricani, che nell'occasione erano anche armati di pistola.

Da quello spunto investigativo, anni dopo, gli investigatori dell'Arma era arrivati a sgominare tre bande di pusher magrebini, violenti e padroni del territorio, che avevano monopolizzato le aree boschive di via Garbagnate, via Lura e via Trattati di Roma, nel comune di Lainate.

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