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Bozzoli in fuga, che errore sottovalutare la sua mente criminale

Bozzoli in fuga, che errore sottovalutare la sua mente criminale

“La fuga di Giacomo Bozzoli era facilmente prevedibile, perchè la sua è la mente criminale di una persona abile e furba. Che ha premeditato ed eseguito l'omicidio dello zio, tanto che il processo che l'ha condannato all'ergastolo in tutti e tre i gradi di giudizio è stato un processo indiziario. C'è stata una sottovalutazione da parte di chi doveva vigilare”. Albina Perri, neo direttrice  di Giallo, in predicato di succedere ad Andrea Biavardi alla direzione del settimanale di cronaca nera di Cairo editore, parla ad Affaritaliani.it del caso dell'omicida della fonderia di Marcheno datosi alla macchia dopo che la Cassazione ha confermato il verdetto di condanna all'ergastolo.

Voi di Giallo foste i primi a pubblicare la denuncia di scomparsa da parte della moglie di Mario Bozzoli...
Sì, e già in quella circostanza la moglie di Mario Bozzoli indirizzava i sospetti sui nipoti perché aveva capito subito che c'era qualcosa che non andava. Il marito litigava con i nipoti perché volevano portargli via parte della fonderia, c'erano delle tensioni evidenti con loro e anche con il fratello. Quando lei non lo vede arrivare per l'appuntamento che avevano per cena lei si preoccupa e va a fare la denuncia di scomparsa. E subito dice: “Andate a controllare i nipoti e il fratello perchè non correva buon sangue e mio marito aveva paura che gli succedesse qualcosa”.

Arriviamo ad oggi. Si poteva prevedere la fuga di Giacomo Bozzoli?
Col senno di poi possimo dire che era prevedibile proprio per la caratura criminale di questa persona. Non poteva esserci il pericolo di inquinamento di prove né il pericolo di reiterazione del reato, ma il pericolo di fuga sì. Giacomo Bozzoli, però, è sempre stato a piede libero. Non è mai stato in prigione in misura cautelare, neanche da indagato. Non ha fatto un giorno di carcere.

Perché lo hanno sempre lasciato a piede libero?
Hanno valutato, sbagliando, che la fuga non fosse un pericolo, quindi lo hanno sempre lasciato a piede libero. La misura cautelare del carcere preventivo ormai la danno molto raramente, in caso di delitto efferato oppure quando si ritiene che un soggetto sia socialmente pericoloso. Altrimenti tendono a lasciarti a casa perchè se poi vieni assolto ti devono risarcire, ci sono polemiche perchè ti hanno tenuto in carcere per niente. Poi le carceri sono già strapiene, per cui cercano di non mandare altre persone. Per questo Giacomo Bozzoli lo hanno lasciato serenamente a casa: hanno valutato male uno dei tre pericoli.

Insiste nel sottolineare la mente criminale di Bozzoli.
Il delitto dello zio nella fornace l'ha pensato e realizzato veramente bene, non ha fatto grandi errori a livello pratico, è stato abbastanza preciso. Alla ex fidanzata aveva detto che lui aveva un piano per uccidere lo zio e in quel piano era previsto che lei con la macchina di lui passasse sotto le telecamere in autostrada in modo che lo segnalassero in una zona mentre era da tutt'altra parte. Anche adesso che dicono “abbiamo tracciato il percorso della Maserati” con la quale sarebbe fuggito, mi sembra difficile che in quell'auto ci sia su lui che si fa serenamente riprendere. Non è così sprovveduto e non è nemmeno detto che moglie e figlio siano con lui. La Maserati verrà presto ritrovata, ma senza lui a bordo.

La sua è una fuga studiata?
Qualcuno ha sbagliato a valutare il pericolo di fuga e non l'hanno controllato neppure da lontano. Certo, questa fuga lui l'ha preparata, non è una fuga d'impeto di uno che decide di fuggire quando apprende la sentenza di condanna. Lui l'ha programmata e studiata nei dettagli giorni prima, tanto che sparisce da WhatsApp e dai social almeno una decina di giorni prima. Ha avuto tempo per pensarla.


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