Milano

Bufera sugli ex consiglieri provinciali. Corte dei Conti anche su Pisapia

di Fabio Massa

La Procura Regionale della Corte dei conti ha avviato accertamenti su diversi ex consiglieri provinciali in merito alla questione dei derivati

Bufera sugli ex consiglieri provinciali. Corte dei Conti anche su Pisapia

Visita della guardia di Finanza questa mattina a molti consiglieri dell'ex Provincia di Milano (oggi città metropolitana) dell'epoca della presidenza di Ombretta Colli. Secondo le prime informazioni raccolte da Affaritaliani.it Milano la Procura Regionale della Corte dei conti avrebbe avviato una "contestazione di responsabilità e invito a fornire deduzioni" per una vecchia questione riguardante i derivati, e tra le persone citate dagli atti ci sono i nomi dei consiglieri e della giunta. Sono citati pare anche nomi dell'opposizione. Al numero 63, non è ancora chiaro il motivo, è stato citato anche l'ex sindaco Giuliano Pisapia, forse perché sindaco metropolitano dopo l'abolizione delle Province e l'istituzione della città metropolitana di Milano.

Secondo informazioni raccolte da Affari, Pisapia sarebbe citato poiché  la sua condotta "deve ritenersi gravemente colposa, in ragione della negligenza manifestata nello svolgimento delle proprie funzioni in quanto, disattendendo sia il parere fornito dall'Avvocatura che dei legali incaricati, decideva di ignorare il claim notificatogli sia da Merryl Linch che da Dexia e di non costituirsi nel giudizio poi effettivamente azionato da quest'ultima dinanzi alla corte inglese, cagionando all'ente un grave pregiudizio sia in termini di costi processuali che di preclusione per la successiva azione di annullamento del'order". Il fatto oggetto delle contestazioni sarebbe stato commesso nel 2002, dunque 19 anni fa.

fabio.massa@affaritaliani.it

DI SEGUITO IL COMUNICATO STAMPA DELLA PROCURA REGIONALE DELLA CORTE DEI CONTI

La Procura regionale della Corte dei conti per la Lombardia ha notificato un invito a dedurre a 2 intermediari finanziari e 64 tra ex amministratori e dirigenti della Città metropolitana di Milano in merito alla conclusione e gestione di alcuni contratti derivati (“swap”) manifestamente diseconomici per l’ente.

Le risultanze dell’attività istruttoria, coordinata avvalendosi della collaborazione del Nucleo di Polizia economico finanziaria della Guardia di Finanza di Milano ed avvalorate dagli esiti di una consulenza di parte richiesta dalla Procura ai funzionari del Nucleo di Supporto all’Autorità Giudiziaria della Banca d’Italia, hanno consentito di individuare nei confronti dei destinatari dell’atto i presupposti per la contestazione preliminare di responsabilità risarcitoria amministrativo - contabile in ragione del nocumento patito dalla Città Metropolitana di Milano (già Provincia di Milano).

La Procura ha ravvisato nella condotta tenuta dagli istituti di credito un doloso occultamento delle reali condizioni finanziarie sottese alle operazioni in derivati, agevolato da inescusabili e concomitanti condotte, anche omissive, improntate a grave imperizia, imprudenza e negligenza degli organi decisionali e dei vertici burocratici dell’ente, per aver stipulato e mantenuto in vigore contratti derivati in assenza di congrue valutazioni circa il rischio e l’effettiva convenienza economica delle operazioni. Avuto riguardo alle ipotizzate responsabilità degli amministratori pubblici, le medesime non si collegano a firme incautamente apposte, ma a concrete e reiterate condotte connotate da grave superficialità e inescusabile leggerezza.

Il danno erariale, allo stato degli atti, ammonta ad oltre 70 milioni di euro, pari al valore delle commissioni e dei costi impliciti occultati dalle banche e dei flussi differenziali negativi corrisposti in adempimento dei contratti di swap, oltre alle somme che la Città Metropolitana di Milano ha dovuto versare in esecuzione della sentenza della High Court of Justice di Londra in ragione della contumacia e della soccombenza nel relativo giudizio avviato da una delle banche intermediarie.

L’invito al contraddittorio, appositamente previsto dal codice di Giustizia contabile per assicurare l’attuazione delle garanzie del giusto processo e l’effettivo esercizio del diritto di difesa, consentirà alla Procura di ponderare attentamente l’apporto causale dei vari operatori coinvolti nella causazione del danno, ad escludere eventualmente talune responsabilità in base alle deduzioni prodotte, nonché ad accertare la correttezza del riparto soggettivo degli importi oggetto di indagine.







A2A
ZX