Milano
Bussolati: "Il Pd parta subito con il programma di Gori". Intervista
"Non abbiamo paura. Però la sfida contro Maroni non si vince solo con le primarie". Intervista a Bussolati
di Fabio Massa
"Primarie in Lombardia? Sì, ma..." Pietro Bussolati, segretario del Pd di Milano, in una intervista ad Affaritaliani.it Milano ritiene che "sia una buona notizia la volontà del Pd a fare le primarie. Non abbiamo paura. Però la sfida contro Maroni non si vince solo con le primarie: gli sforzi devono andare in questi mesi, da subito, verso la costruzione di un ampio fronte che vuole vedere cambiare il governo di Regione Lombardia". L'INTERVISTA DI AFFARITALIANI.IT MILANO
Segretario Bussolati, alla fine c'è la disponibilità del Pd a fare le primarie. E' una buona notizia?
Sì. E' una buona notizia. Il Pd nasce con le primarie che aiutano a coinvolgere gli elettori e a far conoscere il candidato. Sono uno strumento che ci ha permesso di creare consenso e vincere anche recentemente. Dopodiché credo che gli sforzi di questi mesi debbano andare nel senso della costruzione di un ampio fronte che vuol vedere cambiare il governo di Regione Lombardia, questo è il lavoro prezioso che il segretario Alfieri sta portando avanti.
Ampio fronte, partire subito... Non sarà che le primarie non sono così sicure?
La buona volontà è sul campo, e questa è una cosa certa dalla quale non si torna indietro. Volontà vuol dire che se qualche partito della coalizione ce lo chiede, non ci tireremo indietro. Ma al tempo stesso ritengo che politicamente non ci dobbiamo fermare a discutere di questo: il lavoro che dobbiamo fare fin da subito come partito sia quello di concentrarci sulle priorità nel cambiamento della Regione. Da questo punto di vista il Pd è compatto su Giorgio Gori, che già dal periodo estivo ha messo in chiaro i primi punti fondamentali: il lavoro, i giovani, le donne, le famiglie. Da questo bisogna partire per cambiare e per proporre il cambiamento. Non dimentichiamoci mai che la sfida è in salita e dobbiamo fare proposte convincenti proprio dove il centrodestra ha sempre vinto, sono zone dove le primarie non sono storicamente lo strumento migliore per attivare volontariato ed entusiasmi.
Insomma il cerino ce l'ha in mano Mdp?
Mdp farà le sue valutazioni e dirà quello che vuol fare. Nel frattempo è giunta l'ora di accelerare e di chiarire politicamente quello che sono le nostre priorità, come ho detto. Un esempio? La Lombardia è in stallo sulle politiche per i giovani, rispetto alle altre regioni europee. Concentriamoci su questo, su quello che i lombardi vogliono e hanno bisogno, più che sulle richieste degli alleati della coalizione e su alchimie varie.
Insomma, un Modello Milano esportato alla Lombardia.
Guardi, facciamo un passo indietro.
Prego.
Per anni il racconto di Milano era che, governata dal centrodestra, si trattava di una grande città, di una eccellenza assoluta in Italia. Poi siamo arrivati noi, e si è ampliato il nostro orizzonte alla competitività in Europa. Allo stesso modo oggi ci dicono che la Lombardia è il meglio. Ma confrontandola con le regioni del Meridione. In realtà, se ampliamo lo sguardo all'Europa scopriamo che c'è un gap. Loro sono più avanti. E allora abbiamo bisogno di politiche innovative e riforme che Maroni ha dimostrato di non saper fare. Come Milano così la Lombardia deve recuperare il ruolo che le è proprio: di traino europeo. Oggi, fonte banca d'Italia, il 61,2% di chi perde un lavoro in Lombardia lo recupera in 3 anni, la media delle regioni italiane è del 62%. Ed il reinserimento a 3 mesi offre dati simili. È evidente che la Lombardia può fare molto di più.
Lei sostiene Giorgio Gori.
Sì, certo, in queste settimane ho riscontrato interesse e sostegno a Gori da parte di tanti iscritti ed elettori del Pd. è un uomo che studia tanto, che è preparato, che è capace da sindaco di avere un sostegno ampio che va dalla sinistra fino al mondo civico. Anche personalità a sinistra del Pd si sono già pronunciate a suo sostegno. Ho letto parole di apprezzamento della disponibilità di Gori da parte di Pisapia. Conosco anche sindaci civici sostenuti da maggioranze di centrodestra, nel milanese, che vogliono veder cambiare la Regione Lombardia e che gli darebbero il loro voto. Sono segnali importanti. Da Milano daremo tutto il nostro sostegno al progetto di Gori e al lavoro del partito regionale. Convocherò settimana prossima la segreteria e la direzione per metterci al lavoro, il centrodestra è forte e non c'è tempo da perdere
Lei avrebbe pronunciato la frase su Formigoni?
Sì. Quello di Formigoni era un modello certamente criticabile ma forte. La Lombardia di Maroni ha scarsa identità e visione. Le faccio un esempio: dal 2007 ad oggi la Lombardia ha annullato il suo vantaggio in investimenti ricerca e sviluppo con il resto del Paese, e ampliato il ritardo dalle principali regioni europee (fonte banca d'italia). La Lombardia sta perdendo competitività rispetto al passato. Detto ciò è ovvio che noi dobbiamo guardare avanti e non indietro. Noi vogliamo dare delle risposte soprattutto a una classe media che all'uscita dalla crisi risulta fortemente impoverita rispetto al passato. Una povertà che colpisce soprattutto i più giovani. Noi vogliamo parlare agli elettori lombardi, non solo a quelli schierati, ma che sono stufi delle promesse di Maroni che non ha però prodotto nessuna azione di governo in 5 anni. Guardiamo avanti, con forza.