Milano
Bussolati: “Rifondazione? Scelte divisive sono perdenti”
Pietro Bussolati, segretario metropolitano del Pd, in un’intervista ad Affaritaliani.it fa il punto sulla situazione primarie dopo l’addio di Rifondazione: “Noi continuiamo a lavorare per allargare. Qualunque scelta divisiva a sinistra non credo sarà premiata dagli elettori. Il centrodestra? Non tutti vogliono sottostare ai diktat di Salvini, ormai sempre più lontano da Milano…” L’INTERVISTA DI AFFARITALIANI.IT
Segretario Bussolati, partiamo dall’ultima notizia. Rifondazione non partecipa alle primarie. Cosa ne pensa della loro scelta?
Rispettiamo il dibattito interno ai partiti, ma il nostro obiettivo rimane quello di offrire ai milanesi una coalizione di centrosinistra ampia e aperta. La più forte possibile, che valorizzi e rilanci i risultati finora raggiunti e che dia forza al progetto in atto di cambiamento della città. Per questo il percorso che abbiamo tracciato è sempre stato aperto a tutte le forze di centrosinistra e trasparente, sia sul piano dei contenuti sia su quello della scelta del sindaco. Apprezziamo l’impegno di Rifondazione a non mettere in discussione il sostegno alla giunta Pisapia, a questo proposito sarà utile ritrovarsi prossimamente per fare il punto della situazione.
Insomma, riflessioni legittime.
Certo, riflessioni legittime. Noi siamo stati sempre molto chiari: abbiamo una volontà di costruire una coalizione di centrosinistra che sappia governare bene come ha fatto in questi anni. Sta a loro valutare come partecipare a questo progetto. Certo è che qualsiasi scelta divisiva a sinistra non credo che sarà premiata dagli elettori. E non sarà utile a mantenere un governo della città che è stato ottimo e sopratutto trasparente.
Parliamo di Pisapia: ha chiarito il suo pensiero: partecipa all’iter ma non fa nomi.
Essendo il sindaco uscente sono sicuro che non ci farà mancare né i suoi consigli né il suo sostegno. Quello che noi desideriamo è che eserciti il suo ruolo con generosità. E sono certo che lo farà.
Intanto sul fronte opposto Salvini litiga con Maroni. Ed è ormai conclamato.
Sì, certo. Ma è giustamente in difficoltà, questo centrodestra. Basti pensare che in questi 5 anni non hanno saputo raccontare una visione di città diversa da quella che la giunta ha portato avanti. Non poteva essere diversamente: questa giunta ha lavorato più che bene. Gli indicatori di benessere della città, a fronte di eventi importanti come Expo, sono tutti positivi. E poi loro devono fronteggiare il tema che non tutti vogliono sottostare ai diktat di Salvini, che sempre più lontano da Milano vuole comandare tutto il centrodestra.
Provoco: non è che alla fine Ncd finisce da voi?
Io ho sempre detto che il nostro compito è guidare una coalizione di centrosinistra aperta ai contributi civici e alla città, e su questo stiamo da tempo lavorando con iniziative come MilanoDomani, che riprendiamo il 17 ottobre al SIAM, con il consiglio degli 11 e la carta dei valori. Detto questo rispettiamo il dibattito altrui.
Quindi, Ncd sì o no?
Nella bozza di regolamento delle primarie abbiamo inserito l’incandidabilità di chi ha ricoperto per il centrodestra negli ultimi sette anni ruoli istituzionali elettivi, dai consigli di zona al Parlamento europeo. Mi sembra chiaro. Altra cosa è il voto dei cittadini: vogliamo convincere l’elettorato che in passato ha votato centrodestra che Milano è cambiata grazie al governo di centrosinistra. Non siamo interessati ai simboli di partito ma ai milanesi.
@FabioAMassa