Milano
C'è bisogno di trasparenza vera, non di paraculate sulla trasparenza
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C'era una volta l'Italia e questa Milano nella quale diluvia. Che bel Paese. Bellissimo. Pensate che in questo Paese capita che un sottosegretario alla trasparenza, che dovrebbe fare i controlli sulla regolarità dei processi nella sanità venga indagato, e che nei guai finisca anche chi quelle regole le ha scritte, guarda caso proprio nel campo della sanità. E' lo stesso Paese che però crocifigge i politici, come dicevo ieri. E' lo stesso Paese nel quale la moglie di un giudice della corte costituzionale avrebbe usato l'auto blu per fini privati portando il marito ad essere indagato e poi archiviato perché i giudici suoi pari, guarda che strano, hanno cambiato le norme autorizzando a posteriori l'uso dell'auto blu fatto da quella stessa moglie che - in qualità di politico - ha sempre parlato di trasparenza. Ci sono politici che vengono crocifissi per uno scontrino. E poi ci sono ex magistrati ed ex esponenti delle Forze dell'Ordine che vengono arruolati più o meno ovunque, in ruoli di rappresentanza e garanzia in questo o quell'ente. Poi garantiscono? Boh. Non si sa. Alcuni si, e pure bene. Altri, diciamo che no, proprio male. La verità è che l'Italia è il Paese delle sovraordinazioni. La politica, un tempo, era un potere sovraordinato. Nel senso che nesusno poteva toccarlo. Poi è stato abbattuto. Adesso una parte della magistratura, perché ci sono tantissimi, e sono la maggioranza, che si ammazzano per amministrare la giustizia (o che vengono ammazzati), è un potere sovraordinato. Nessuno può toccarlo. Forse sarebbe bene che tutti rendessero conto. Così tutti saremmo più tranquilli. Invece di fare le paraculate sulla trasparenza, trasparenza vera, che ne dite?