Pinocchio/ C’era una volta un Paese strano, complicato, un po’ ipocrita
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ASCOLTA LA RUBRICA "PINOCCHIO" OGNI GIORNO SU RADIO LOMBARDIA (100.3), IN ONDA ALLE 19.15 DURANTE IL PROGRAMMA DI APPROFONDIMENTO "PANE AL PANE" E IN REPLICA IL GIORNO DOPO ALLE 6.45
C’era una volta un Paese strano, complicato, un po’ ipocrita. Del resto, che cosa si vuol dire di una Italia figlia delle camicie rosse garibaldine e della Chiesa, di un po’ comunismo e di tanta Democrazia Cristiana? Faccio questo preambolo perché ho voluto aspettare 24 ore non tanto per dire la mia su Marco Pannella, giacché in questa enorme camera ardente che è l’Italia, non se ne sente assolutamente il bisogno, ma perché volevo leggere quello che scrivevano gli altri. Ed è stato, ancora una volta, un trionfo dell’ipocrisia. Chiunque, anche i più lontani dal pensiero del radicale Pannella, a tesserne le lodi. Mi sfugge questa ipocrisia per la quale chi muore ha sempre ragione. Solo uno dei miei contatti in bacheca, con grande franchezza, ha scritto: “Pannella a me stava sulle palle”. Investito di contumelie, ovviamente, dei soliti perbenisti. Trovare una voce critica nella politica, neppure a parlarne, ovviamente. Ma sapete qual è la cosa buffa? Che probabilmente se tornasse in vita, Pannella difenderebbe proprio quel mio amico e il suo diritto di dire che il Pannella vivo o morto, comunque sulle palle gli stava.