C’era una volta una città le cui partecipate guadagnavano.
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C’era una volta una città le cui partecipate guadagnavano. Incredibile, eh! Ma una volta tanto diciamo che c’è qualcosa che funziona. Le società sono due, e sono entrambe del Comune di Milano. La prima è Metropolitana Milanese, ribattezzata un annetto fa in MM Spa. Gestisce la progettazione e la realizzazione delle metropolitane, l’acqua pubblica nel Comune di Milano, il sistema di case popolari non di Aler ma di Palazzo Marino. Nel 2015 il suo bilancio fa registrare utili in netto aumento. Bene così. Poi c’è Atm, l’azienda di trasporti. Anche per lei, si prospetta un bilancio in ultra-attivo, al punto che il presidente ha deciso di comprare nuovi treni per la linea verde. Piccoli progressi. Certo, si può fare di più. E oggi gli oppositori politici a questa giunta diranno che se le società fanno utili è perché magari non hanno investito abbastanza nelle infrastrutture, o nelle case popolari, o in qualche altra cosa. Io invece apprezzo quando i bilanci sono a posto. Ma non perché qualcuno “fa i soldi”, poiché le società sono pubbliche e quindi non c’è bisogno di guadagnare. Ma perché i bilanci a posto levano un alibi che sempre viene invocato quando le cose non si fanno o si fanno male: non ci sono i soldi. Ecco, i soldi ci sono. E, dunque, non ci sono le scuse. Questo è un bene.