Milano
Calcio: morto Gigi Simoni a 81 anni. E' stato protagonista del calcio lombardo
Il governatore Fontana: "Ci lascia un bravo allenatore e soprattutto una persona perbene. Un vero uomo di calcio"
Calcio: morto Gigi Simoni a 81 anni. E' stato protagonista del calcio lombardo
Lutto nel mondo del calcio. Questa mattina e' morto Gigi Simoni, 81 anni, l'indimenticabile allenatore dell'Inter di Ronaldo e della prima coppa vinta nell'era Moratti, ma anche di molti altri club (Genoa, Brescia, Posa, Cremonese, Ancona). Come tecnico, deteneva il record di squadre traghettate alla promozione dalla serie B alla serie A. Simoni era ricoverato dal giugno scorso all'ospedale Cisanello di Pisa, in seguito a un ictus. Lasciato il mondo del calcio, aveva scelto di vivere a San Piero a Grado con la famiglia. Simoni era stato anche dirigente sportivo e calciatore con il ruolo centrocampista. Accanto al mister gentiluomo, la moglie Monica e il figlio Leonardo.
Gigi Simoni: Inter, ha incarnato l'interismo piu' genuino
L'Inter piange la scomparsa di Gigi Simoni, l'allenatore della Coppa Uefa vinta a Parigi, ma anche del mancato scudetto del 1998, quello del 'rigore di Ronaldo' (non dato contro la Juventus), con un commosso post sul sito. "Ci ha lasciati oggi, 22 maggio. Una data non casuale, la data piu' interista di tutte - scrive la societa' - di Gigi Simoni ricordiamo e ci manchera' tutto. Il suo essere signore, innanzitutto. Un modo di vivere, la vita e il calcio, mai sopra le righe. Anche il suo calcio era cosi': umile ma funzionale, capace di far fruttare al meglio cio' che aveva a disposizione" "Sulla panchina nerazzurra - ricorda - arrivo' nel 1997, assieme al Fenomeno, Ronaldo. Un binomio, quello Simoni-Ronaldo, che restera' per sempre nel cuore di tutti, non solo degli interisti. Un rapporto paterno, la benevolenza nei confronti di un calciatore speciale. 'Ho imparato piu' io da lui che lui da me, in quella stagione', amava raccontare Simoni. Una frase che spiega tanto, della persona che e' stata. Ha incarnato l'interismo piu' genuino. Il 6 maggio 1998 disegno' il suo capolavoro da allenatore. Imbriglio' una grande Lazio e non le diede scampo. Al Parco dei Principi Zamorano, Zanetti e Ronaldo regalarono all'Inter la terza Coppa Uefa in una notte dolcissima e magica".
"Il mondo del calcio - scrive ancora l'Inter - perde un bravo allenatore e una persona meravigliosa. Nella sua carriera da calciatore vinse una Coppa Italia con il Napoli e la Serie B con il Genoa. In panchina alzo', oltre alla Coppa Uefa con l'Inter, la Coppa Anglo-Italiana con la Cremonese e conquisto' cinque campionati di Serie B (tre con il Genoa, due con il Pisa). Nel 1998 ricevette la Panchina d'Oro come miglior allenatore italiano. Un riconoscimento doveroso. Noi lo ricordiamo cosi', coi suoi capelli bianchi, sulla nostra panchina, mentre con un sorriso si godeva le magie di Ronaldo, circondato dall'orgoglio e dall'affetto dei tifosi dell'Inter. Ciao Gigi, ci mancherai".
Gigi Simoni: Cremonese, se ne va 'l'allenatore del miracolo'
Con la morte di Gigi Simoni "se ne va una parte importante e gloriosa di storia grigiorossa. Con l'arrivo di Gigi, lassu' si ricompone di fatto la Cremonese che compi' un vero miracolo nel mondo calcistico degli anni Novanta. Domenico Luzzara, Beppe Miglioli, Erminio Favalli e Gigi Simoni, senza dimenticare Nedo Bettoli e Bruno Anselmi, sono stati gli artefici e i grandi protagonisti del periodo che porto' Cremona e la Cremonese la' dove nessuno avrebbe mai pensato, e forse nemmeno osato sognare, potesse arrivare". Cosi' la Cremonese ricorda sul suo sito la scomparsa di Gigi Simoni, allenatore che seppe condurre la squadra lombarda alla promozione in serie A e alla conquista della Coppa Anglo-Italiana. "Nato a Crevalcore in provincia di Bologna il 22 gennaio 1939, Gigi Simoni aveva festeggiato il suo ottantesimo compleanno allo stadio Zini in occasione di Cremonese-Palermo il 26 gennaio 2019, quando gli era stata consegnata una targa commemorativa - ricorda la societa' - a spalti gremiti, i tifosi cremonesi che, nel 2003 lo avevano eletto "Allenatore Grigiorosso del Secolo", gli avevano tributato un lungo e commovente applauso per ringraziarlo ancora una volta delle emozioni procurate e condivise all'ombra del Torrazzo".
Vengono poi ripercorse le gesta di Simoni a Cremona: "Simoni arriva a Cremona nel 1992, fortemente voluto da Erminio Favalli di cui era stato compagno di squadra, nonche' concorrente per la maglia numero 7, alla Juventus nel 1967/68. La Cremo veniva dalla terza retrocessione in B dopo un solo anno di serie A, Gigi da una promozione in serie C1 con la Carrarese, societa' di basso profilo da cui aveva preferito ripartire dopo una serie di esperienze negative che rischiavano di oscurare le cinque promozioni in A ottenute con il Genoa, due, con il Brescia e due anche con il Pisa (quella del 1987, conquistata proprio allo Zini scippandola alla Cremonese di Mazzia). Gli inizi a Cremona non sono granche', e ci vuole tutta l'abilita' di Favalli per trattenerlo sulla panchina grigiorossa dopo la sconfitta per 4 a 1 rimediata a Cesena nell'esordio in B, seguita all'eliminazione dalla Coppa Italia della settimana precedente. Le tre reti rifilate al Padova la domenica successiva portano la prima di otto vittorie consecutive che lanceranno la Cremonese in una splendida cavalcata che la fara' sbarcare diritta in serie A. Ad impreziosire quella trionfale stagione, il 27 marzo 1993 i grigiorossi festeggiano nella splendida ed emozionante cornice di Wembley la conquista della Coppa Anglo-Italiana, il punto piu' alto raggiunto dalla societa' grigiorossa nella sua ultracentenaria storia, ottenuto in occasione del novantesimo anniversario della fondazione. Era la Cremo di Turci, Gualco e Pedroni, con Colonnese e capitan Verdelli, Mario Montorfano in veste di uomo spogliatoio, un centrocampo da favola composto da Cristiani, Nicolini, Giandebiaggi e Maspero, e l'attacco atomico formato da Dezotti, Tentoni e Florijancic. Una squadra senza grandi nomi, costruita da Favalli e guidata magistralmente dalla sagacia tattica e dalla pacatezza di Simoni, qualita' che ricadono positivamente a cascata su tutto l'ambiente grigiorosso".
"Tenendo pressoche' inalterata l'ossatura della squadra - continua il ricordo - arrivano poi due storiche salvezze in serie A, ottenute giocando un calcio di ottima fattura, dando del filo da torcere a tutti, senza alcun timore reverenziale, battendo Milan, Napoli, Lazio, Roma all'Olimpico e via di seguito, costringendo la Juventus agli straordinari per salvare la ghirba (gol di Vierchowod dopo un mega recupero per il 3-3 finale) raggiungendo addirittura il decimo posto nel 1993/94 davanti all'Inter. Memorabili le rimonte che sancirono le due salvezze: il 3-3 (da 0-3) di Udine e la vittoria per 2 a 1 di Brescia dopo essere stati sotto 1 a 0, ma tutti i tifosi grigiorossi hanno nel cuore il 4 a 0 rifilato allo Zini al Piacenza il 5 dicembre 1993: una delle vittorie piu' esaltanti della storia dell'Usc. La solidita' di Garzja e De Agostini, le sgroppate di Milanese e l'esplosione di Chicco Chiesa sono state sicuramente importanti, ma la "mano" di Gigi Simoni e' stata certamente determinante per quelle imprese. Il calcio cambia pero' repentinamente: la Sentenza Bosman, le nuove leggi del mercato, l'ascesa dei procuratori e le pay-tv trasformano drasticamente gli scenari del calcio. Simoni, con la retrocessione del '96, lascia dopo quattro stagioni e va a Napoli dove inizia una nuova carriera che lo portera' sino all'Inter di Moratti e di Ronaldo, mentre la Cremo precipita in un baratro che la condurra' ad un soffio dal fallimento, pericolo scongiurato definitivamente solo nel 2007 con l'arrivo di Giovanni Arvedi. Nel 2013 il cavalier Arvedi coinvolge nuovamente Gigi Simoni nelle vicende grigiorosse con l'incarico di Responsabile dell'Area Tecnica mentre nella stagione successiva lo promuove Presidente, carica che ricoprira' fino al 2015/16". "Buon viaggio Gigi - chiude la nota - ci mancherai ma rimarrai per sempre nella storia della Cremonese e nel cuore di tutti i tifosi grigiorossi".