Milano

Milano taglia l'assistenza ai minori. Il Cam è a rischio chiusura

“Purtroppo la Città Metropolitana sta nascendo sotto i peggiori auspici. La legge approvata dal Consiglio Regionale della Lombardia è infatti troppo confusa nell’indicare le competenze istituzionali sul territorio e Milano rischia di perdere il controllo della gestione di attività fondamentali per tutta la sua cittadinanza”. Così Corrado Passera, presidente di Italia Unica e candidato sindaco a Milano, commenta la legge sulla valorizzazione del ruolo istituzionale del nuovo ente approvata martedì scorso.

“Abbiamo già un esempio lampante di quello che potrebbe accadere – spiega Passera – basta guardare al Cam, il Centro Assistenza Minori che accoglie i bambini fino ai sei anni per i quali il Tribunale ha disposto l’allontanamento temporaneo dal nucleo famigliare. Si tratta di una delle eccellenze di Milano, prima gestito dalla Provincia e che ora dovrebbe passare alla Città Metropolitana, che oggi rischia di chiudere e di privare così i cittadini di un servizio fondamentale oltre che mettere a rischio una quarantina di lavoratori. Colpa della legge Delrio, una legge scritta davvero male, che istituisce le città metropolitana senza chiarirne compiti e funzioni, come nel caso dei servizi alla persona lasciati nel limbo delle attribuzioni tra diversi enti territoriali”.

“I servizi alla persona – conclude Passera - sono una responsabilità sempre più rilevante delle Amministrazioni Comunali: dall'assistenza agli anziani alla cura delle dipendenze, dalla lotta alle povertà all'integrazione a molti altri aspetti che determinano la serenità delle famiglie. Per questo è importante che l’Amministrazione sviluppi alleanze di lungo periodo con il Terzo Settore da integrare con le attività svolte direttamente dal Comune per affrontare aree di bisogno e di disagio sempre più estese".

Il Centro Assistenza Minori, attivo 24 ore su 24, è l'unica struttura pubblica milanese che accoglie i minori da 0 a 7 anni per i quali il Tribunale abbia disposto l’allontanamento dalle famiglie. E lo fa sin dagli anni Settanta. Nelle quattro case protette di via Pusiano trovano così rifugio bimbi picchiati, abusati, bambini tolti a genitori schizofrenici o tossici. Sarebbe potuto finire lì, insieme agli altri 20 bimbi attualmente ospitati, anche il figlio della cosiddetta "coppia dell'acido", Martina e Alex, ma ora il futuro di questa importante realtà è incerto e la struttura non può per il momento accogliere nuovi ospiti. Il destino dei bimbi ospitati al Cam e della quarantina di lavoratori addetti alla struttura è a serio rischio. Il motivo? Il passaggio dalla Provincia alla Città Metropolitana, con tutte le problematiche economiche e burocratiche che ne conseguono.

"Secondo il decreto Del Rio come Città metropolitana non possiamo gestire servizi alla persona" ha spiegato la consigliera, Maria Rosaria Iardino. "Ma ritengo il Cam un fiore all’occhiello e stiamo lavorando per salvarlo. L’ipotesi migliore sarebbe di portarlo sotto il controllo del Comune". L'incontro decisivo per il futuro del Cam sarà il 6 ottobre. Milano è chiamata a non tagliare un servizio fondamentale come quello dell'assistenza ai bambini.







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