Milano

Cam: spiragli dal Comune per il futuro, ma servono le risorse

Si aprono spiragli per il futuro del Cam, Centro assistenza minori un tempo gestito dalla Provincia ed ora ereditato da Città metropolitana sulla scia della legge Delrio. Diciassette i piccoli ospiti della struttura di via Pusiano il cui destino è incerto da quando, era lo scorso maggio, Città metropolitana stessa ha annunciato la dismissione del centro stesso. Nella serata di ieri si è svolto presso il Circolo della stampa il convegno organizzato dall'osservatorio metropolitano di Milano intitolato "Servizi sociali di scala metropolitana nel dopo-Provincia". Affaritaliani.it Milano era media partner dell'evento e Fabio Massa ha moderato la parte di lavori dedicata proprio ad un approfondimento sul caso Cam.

Presente la presidente della commissione bicamerale Infanzia Michela Brambilla, che ha auspicato che la struttura non chiuda e rimanga pubblica. Per ora è stato firmato un emendamento che porterà due milioni di euro alla Regione, con l'impegno di utilizzarli per dare continuità al Cam sino a tutto il 2016: la struttura costa infatti 3,5 milioni l'anno ma con le rette ne incassa 1,5. La vera domanda è: quale ente si "accollerà" il centro? Giulio Gallera, assessore regionale, ha parlato di un contributo una tantum da parte della Regione, ma ha caldeggiato la pista che porta al Comune di Milano. L'assessore del Comune Pierfrancesco Majorino preferirebbe a sua volta che il Cam restasse pubblico, ma c'è il problema delle risorse. Il capogruppo di Ncd in Regione ha proposto la creazione di un consorzio di Comuni o di una Fondazione. Il presidente dell'osservatorio metropolitano Bruno Dapei, infine, non ha escluso che giuridicamente la struttura delle "Casette" possa continuare a fare riferimento alla Città metropolitana. Insomma: tante proposte sul tavolo, nella speranza che da una di queste si concretizzi un futuro solido per la struttura ed i suoi piccoli ospiti.







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