Milano

Camera Commercio, la sfida di Sangalli. Ma la strada è in salita

Acque agitate in via Meravigli per il nuovo organigramma della più grande Camera di commercio del paese

di Fabio Massa

Acque agitate in via Meravigli per il nuovo organigramma della più grande Camera di commercio del paese. Infatti, dopo la fusione con la Brianza e Lodi, la Camera di Milano avrà l’ultima parola su molte nomine, Fiera compresa. Carluccio Sangalli sta mettendo in campo tutti i suoi buoni uffici per succedere a stesso. D’altra parte è uno dei pochi punti di riferimento rimasti a Milano.

Non depone a suo favore il conteggio delle “tessere”. Infatti i bene informati dicono che Confcommercio Milano – schieratissima con Matteo Renzi - avrebbe perso iscritti. Crescono gli outsider, come Confesercenti. Il derby degli artigiani, Milano contro la Brianza, potrebbe premiare l’organizzazione di Marco Accornero: la più forte sul campo e la meglio organizzata. L’interrogativo principale restano le mosse di Assolombarda. In corsa per i vertici restano i due attuali vicepresidenti: Carlo Bonomi e Andrea dell’Orto. Gli incontri si moltiplicano perché oltre alla poltrona di via Meravigli, a cascata si dovranno decidere anche i vertici di Fiera Milano Spa, dopo la bufera giudiziaria che ha decapitato il Cda. Anche la politica vuole giocare la sua partita, ma in silenzio. Mercoledì, prima dell’inaugurazione di MADE expo, sia Sala che Maroni sono passati (con largo anticipo) dagli uffici di Fondazione Fiera. La scelta dei candidati al Cda della Fiera è imminente e chi ha filo da tessere tesserà.







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