Milano

Camici, Fontana avrebbe fatto donare. Inchiesta: ruolo attivo del Governatore

Sarebbe emerso un interessamento del governatore lombardo nella fase di trasformazione dell'ordine di acquisto diretto in donazione

Camici, Fontana avrebbe fatto donare. Inchiesta: ruolo attivo del Governatore

Dai primi atti di indagine della Procura di Milano sul caso della fornitura di camici e altro materiale da parte di Dama, società del cognato di Attilio Fontana, sarebbe emerso un interessamento del governatore lombardo nella fase di trasformazione dell'ordine di acquisto diretto in donazione. Inquirenti e investigatori stanno facendo accertamenti su un presunto ruolo attivo nella vicenda del presidente della Regione, che allo stato non risulta indagato.

Dei 75mila camici della fornitura al centro delle indagini, 50mila sarebbero stati messi a disposizione di Aria, centrale acquisti della Regione Lombardia, come donazione da parte di Dama. Società che, però, dopo il 20 maggio, quando avvenne la trasformazione da fornitura in donazione, avrebbe cercato di rivendere i restanti 25mila camici. E' quanto emerge dai primi accertamenti dell'inchiesta.

Caso camici: assessore Cattaneo consiglio' Dama

Sarebbe stato l'assessore all'Ambiente, Raffaele Cattaneo, nel momento della pandemia a capo dell'unita' per l'approvvigionamento di mascherine e dpi della Regione Lombardia, a consigliare di rivolgersi alla Dama Spa per ottenere una partita di camici. E' quanto emerge dalle indagini della procura di Milano sulla presunta turbata liberta' nella scelta del contraente per la fornitura di 75 mila pezzi dall'azienda del cognato del governatore lombardo. Azienda tessile, proprietaria del marchio Paul&Shark riconvertitasi per la produzione dei camici per i medici degli ospedali. Nell'inchiesta dei pm Carlo Scalas, Paolo Filippini e Luigi Furno, si ipotizza che sarebbe stato poi il presidente Fontana, dopo un'inchiesta giornalistica di Report, a fare pressione per far passare quella come una donazione. In seguito la societa' varesina in cui la moglie del governatore, Roberta Dini, ha una quota del 10%, avrebbe stornato la fattura. L'assessore Cattaneo avrebbe ammesso, durante l'audizione davanti ai pm come persona informata sui fatti, di aver suggerito egli stesso di rivolgersi all'azienda.

Caso camici Lombardia: indagini, non fu una donazione

Non sarebbe stata una donazione di camici quella della ditta del cognato del governatore Attilio Fontana alla Regione Lombardia, durante l'epidemia di coronavirus, ma una fornitura. E' su questa pista che si muovono le indagini della procura di Milano, che ipotizzano una turbata liberta' nella scelta del contraente. Gli inquirenti della sezione della procura che si occupa di delitti contro la pubblica amministrazione, guidata da Maurizio Romanelli, si muovono su questo versante e ipotizzano che sia stata invece una regolare fornitura, per cui esistono documenti come le note di credito. Il valore dell'affare era di oltre 500mila euro.

Camici a Regione: indagato Andrea Dini, cognato di Fontana su camici

Andrea Dini, titolare della societa' Dama srl e cognato del presidente della Regione Attilio Fontana, e' indagato nell'inchiesta sulla fornitura di camici alla Regione Lombardia. Dini e' accusato di turbativa d'asta cosi' come un secondo indagato, Filippo Bongiovanni, dg della centrale acquisti della Regione (Aria). Ieri la Guardia di Finanza si e' recata proprio nella sede di Aria a recuperare documentazione utile all'inchiesta. L'indagine, avviata dal procuratore aggiunto Maurizio Romanelli, aveva preso origine da un approfondimento del programma televisivo 'Report' che evidenziava presunte anomalie in una una donazione alla Regione, tramite Aria, di camici e dispositivi di protezione individuale per un valore di 513mila euro da parte della societa' Dama, riconducibile alla moglie e al cognato di Fontana, nel pieno dell'emergenza sanitaria. Fontana aveva difeso l'operazione definendola "una fornitura erogata dall'azienda a titolo gratuito".

Aria Spa, il direttore generale chiede assegnazione ad altro incarico

Oggi Bongiovanni ha chiesto di essere assegnato ad altro incarico.  Lo comunica in una Nota Regione Lombardia che, nel prendere atto della richiesta e nel ribadire totale fiducia nel suo operato, lo ringrazia per quanto fin qui svolto e anticipa che assumera' le conseguenti determinazioni nel primo provvedimento organizzativo utile.








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