Milano

Candidato di Sala insieme a imam respinto dall'Italia. E' polemica

Lupi: "Nelle liste Pd ci sono rappresentanti di quell'Islam che non ci piace"

“Ecco Sam Aly, candidato di BeppeSala al Municipio 4, insieme a Al-Suwaidan, imam radicale respinto dall'Italia”. È affidata ad un tweet di Matteo Forte, consigliere comunale e candidato di Milano Popolare, la risposta alle dichiarazioni del candidato Sala sulla presenza di candidati nella sua lista vicini a realtà dell’estremismo islamico. Nel tweet di Matteo Forte è presente anche una foto che ritrae Sam Aly, candidato del Partito Democratico, e l’imam Tareq Al-Suwaidan, a cui è stato vietato in questi giorni l'ingresso in Italia.

Sull'argomento era intervenuto anche Maurizio Lupi, capogruppo alla Camera di Area popolare e candidato a Milano: "Nelle liste del Pd a Milano  ci sono rappresentanti di quell'Islam che non ci piace. E' una vergogna che ci sia chi rappresenta i Fratelli musulmani". 

In merito ad alcuni candidati proposti dal Pd milanese in vista delle prossime elezioni amministrative, che sarebbero legati ai Fratelli Mussulmani e all’Islam più radicale, è intervenuto anche il Segretario Provinciale della Lega Nord, Davide Boni: “E’ inconcepibile che mentre da un lato i Governi più responsabili stiano facendo di tutto per contrastare l’estremismo islamico, che ha causato le ben note stragi in Europa, - commenta Boni – dall’altro, proprio a Milano, Sala e il PD arrivino perfino a candidare personaggi vicini alle posizioni più radicali e anti-occidentali dell’Islam” .

“Candidati che posano come se nulla fosse accanto a imam radicali ai quali il Viminale ha perfino negato l’ingresso in Italia. Una resa all’estremismo islamico – continua Boni - che il PD che Beppe Sala hanno pubblicamente firmato e che noi condanniamo senza alcuna remora”. “Non si può legittimare chi vuole spazzare via la nostra civiltà e i nostri valori,– conclude Boni – ed è gravissimo che tale atteggiamento arrivi proprio da chi vorrebbe governare Milano. L’estremismo islamico va infatti condannato senza alcuna riserva, senza strizzare l’occhio a certe posizioni radicali che arrivano anche a giustificare le mattanze compiute dai kamikaze”. 







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