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Milano
Canegrati, l'impero di 'Lady Sanità': "Chi si lamenta lo prendo a sberle"
Maria Paola Canegrati

E' Maria Paola Canegrati il personaggio chiave dell'inchiesta sulle tangenti e gli appalti nel settore dei servizi odontoiatrici in Lombardia che ha portato all'arresto del consigliere leghista Fabio Rizzi. Cinquantaquattro anni, in pochi anni da impiegata a dirigente dell'azienda Odontoquality di Arcore, un compagno, Pietro Gino Pezzano, ex direttore dell'Asl di Monza costretto a dimettersi dopo la pubblicazione di sue foto con uomini della 'ndrangheta ai tempi dell'inchiesta Infinito-Crimine. In pochi anni, stringendo le alleanze giuste, l'imprenditrice è riuscita ad estendere il giro di affari delle proprie aziende ottenendo gli affidamenti delle aziende ospedaliere relativi ai service ed alle forniture dei servizi. Questo attraverso un uso sistematico di turbative d'asta e contando sull'appoggio di Fabio Rizzi e Mario Longo, che "inducevano i funzionari pubblici preposti alla gestione dei servizi di odontoiatria e alle forniture odontoiatriche delle aziende ospedaliere della Regione, nonché gli amministratori delle strutture private e private convenzionate della Regione, a favorire nell'indizione delle gare d'apalto o nella scelta del contraente privato le società riconducibili alla Canegrati".

UN BUSINESS DA 400 MILIONI - Appalti da 45 milioni di euro come nel caso degli Istituti clinici di Perfezionamento (2015) o da 10 milioni come per l'ospedale di circolo di Busto Arsizio, 2014. Ma gli episodi di corruzione interesano anche altre aziende ospedaliere, come quella di Desio e di Vimercate, e quella di Melegnano. Insomma, dal 2004 Canegrati era la padrona del sistema dentistico lombardo, con introiti garantiti, grazie ai bandi "tagliati su misura", per 400 milioni di euro.

"CHI SI LAMENTA LO PRENDO A SBERLE" - Dalle carte emergono i metodi usati da Canegrati per imporre i prodotti a lei graditi: "Nessuno dei miei si lamenta sull'Elite (un tipo di pasta ortodontica )... anche perche' se no li prendo a sberle". Cosi' in una telefonata con un tale Nuccio, Canegrati spiega per quale ragione nessuno dei dipendenti nei suoi centri si lamenta del materiale fornito per la cura dei denti. La conversazione telefonica verte sulla gara vinta da una delle societa' della galassia Canegrati per una fornitura di manufatti ortodontici, protesi e altro al Policlinico di Milano. Decisivo per l'esito della gara, secondo la Procura di Monza, sarebbe stato il ruolo di un altro arrestato, Giorgio Alessandri', dirigente di Odontoiatria nel reparto di Stomatologia del Policlinico. Alessandri', scrive il gip, "si prodigava sotto molteplici profili per favorire gli interessi economici di Canegrati". "La ricerca del piu' ampio margine di guadagno - scrive il gip a proposito - portava i due imprenditori (Canegrati e Giuseppe Nachiero, anche lui tra gli arrestati) a proporre la fornitura di materiali diversi e piu' scadenti (usata anche nei centri di Canegrati in cui i dipendenti non si lamentano solo perche' altrimenti verrebbero "presi a sberle") rispetto a quella gia' in uso in ospedale tanto 'l'Alessandri' fa andare bene tutto, con buona pace del doveroso controllo di qualita' dei prodotti per l'utente e la convenienza per la struttura pubblica".

I TEMPI DI ATTESA CON IL SISTEMA SANITARIO DILATATI AD ARTE - Un'ulteriore modalità per favorire le aziende private della "galassia Canegrati" prevedeva, presso le strutture pubbliche "vicine" alla manager di erogare servizi tramite sistema sanitario con ticket altissimi e con tempi di attesa molto lunghi: un modo per indurre i pazienti a rivolgersi alle prestazioni private appannaggio delle medesime stutture, in regime di solvenza.

LA CAMPAGNA ELETTORALE 2013 FINANZIATA DA CANEGRATI - In cambio di cosa Rizzi e Longo abusavano del loro ruolo? Secondo il gip, i due avrebbe ottenuto il totale finanziamento della campagna elettorale delle regionali 2013 e una tangente da 50mila euro pagata in contanti.
 
COINVOLTO ANCHE CALTAGIRONE - Nell'inchiesta è coinvolto anche Pietro Caltagirone, per cui il gip Emanuela Corbetta ha disposto l'obbligo di dimora: l'accusa di turbativa d'asta è legata al suo ruolo alla guida dell'azienda ospedaliera di Desio e Vimercate, ma il 67enne ex direttore sanitario del Fatebenefratelli ha guidato negli anni anche il San Matteo di Pavia e l'AO di Lecco.

LA COMMERCIALISTA E L'ESPOSTO CHE HA AVVIATO LE INDAGINI - Per una donna, Maria Paola Canegrati, alla guida del sistema di corruzione, un'altra donna è alla base dell'inchiesta che ha portato ai 21 arresti: è la 68enne commercialista Giovanna Ceribelli, nel 2012 membro del collegio sindacale dell'azienda ospedaliera di Vimercate, autrice dell'esposto che ha dato il via alle indagini. Intervistata dal Corriere, spiega perchè appena nominata era andata a controllare una gara d'appalto risalente a tre anni prima: "A campione quando svolgo il mio lavoro verifico più gare. La società vincente era già stata protagonista di una strana gara all'ospedale di Seriate, dov'ero stata sindaco dal 2006 al 2012". 

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