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Milano
Cantù, la moschea abusiva fa litigare Comune e Chiesa

A Cantù scontro sulla moschea abusiva

Scontro totale tra Comune e Chiesa a Cantù. Il nodo della discordia è la moschea di via Milano, un capannone sotto il quale i fedeli musulmani si riuniscono da diversi mesi in preghiera nonostante i molteplici divieti dell'amministrazione comunale. Ultimo avvenimento in ordine cronologico a creare frizioni è stata la Festa del Sacrificio celebrata dagl islamici nonostante i divieti.

Il Comune vuole lo sgombero ma il parroco difende i musulmani

Il Comune di Cantù spinge per lo sgombero ma al fianco della comunità islamica si è schierato il prevosto della Comunità di San Vincenzo, don Fidelmo Xodo. "Pur non conoscendo molti particolari della vicenda esprimo la mia solidarietà alla comunità islamica di Cantù, multietnica e moderata, che per celebrare la Festa del Sacrificio ha dovuto affrontare ostacoli di carattere burocratico e ideologico", ha dichiarato il parroco a Il Giorno.. "Sono convinto che la libertà religiosa e di culto, come scritto nella Costituzione, debba essere garantita dallo Stato e dai Comuni anche alle minoranze. Mi auguro che i canali di dialogo aperti negli anni precedenti possano servire a risolvere per tempo i problemi, anche relativi agli edifici di culto, senza creare tensioni e contrapposizioni, favorendo un contesto di amicizia sociale".

La Lega Nord: Chiudere la moschea di Cantù

Pronta la reazione della Lega Nord che continua a chiedere a gran voce lo sgombero. "La scorsa settimana oltre 600 islamici hanno celebrato la Festa del Sacrificio in un capannone artigianale in via Milano 127/c a Cantù utilizzato da tempo come moschea abusiva da parte dell'Associazione maomettana 'Assalam' violando tutte le prescrizioni di diffida e di divieto emanate dal sindaco Arosio, contravvenendo alla normativa vigente in materia urbanistica e la legge regionale sulla disciplina dei luoghi di culto. Un atto gravissimo senza precedenti che certifica il loro disprezzo per le nostre leggi, il loro assiduo inganno sull'attività di preghiera svolta e la loro incapacità di convivere e integrarsi con la comunità che li ospita". Lo dichiara il deputato della Lega Nord Nicola Molteni che annuncia una interrogazione parlamentare al ministro dell'Interno, Marco Minniti. "La comunità islamica di Cantù ha sfidato le istituzioni locali e nazionali. Si è sacrificato sul loro altare di preghiera la legalità, il nostro diritto e il rispetto delle regole a cui ogni cittadino canturino è tenuto ad attenersi. Sappia l'associazione islamica che la nostra comunità non è regolata dal Corano ma dalle leggi dello stato. Ora chiedo un intervento immediato da parte delle istituzioni competenti per reprimere questa enclave di illegalità a Cantù. Chiedo il sequestro dell'immobile, la chiusura della moschea e il Daspo per i rappresentanti dell'associazione Islamica". 

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