Milano

Caporalato, Gdf sequestra azienda agricola da 7,5 milioni di euro

Indagine sullo sfruttamento della manodopera agricola

Caporalato, Gdf Milano sequestra azienda agricola da 7,5 mln 

I finanzieri del Comando Provinciale di Milano hanno sequestrato un'azienda agricola di Cassina de' Pecchi (Milano) del valore complessivo di oltre 7,5 milioni nell'ambito di un'indagine sullo sfruttamento della manodopera agricola.  In particolare, sono state riscontrate "anomalie nelle assunzioni e nelle retribuzioni dei dipendenti dell'azienda nonche' gravi e perduranti violazioni delle norme che regolano l'impiego dei braccianti agricoli".

I lavoratori "non solo erano obbligati a prestare estenuanti turni di oltre 9 ore giornaliere, ma ricevevano una paga oraria di 4,50 euro, nettamente inferiore a quella minima prevista dal contratto collettivo nazionale.

 

Sequestrata la 'start up' modello milanese

L'azienda pluripremiata da Coldiretti, modello di startup vincente fondata da un giovane bocconiano di nobili origini, Guglielmo Stagno d'Alcontres, sfruttava i braccianti africani a una quindicina di chilometri di Milano. E' l'ipotesi che emerge dall'inchiesta 'Corsa contro il tempo': quella che, secondo i finanzieri del comando provinciale di Milano, dovevano fare i lavoratori per raccogliere le fragole il piu' in fretta possibile, minacciati altrimenti di licenziamento o di essere messi in 'pausa di riflessione' per un paio di giorni a casa. Frutti succosi e brillanti che da qualche anno spuntano agli angoli di Milano sui camioncini dell'azienda di Cassina de' Pecchi, la cui sede e' nel Parco agricolo Sud, vincitrice dell'Oscar Green di Coldiretti nel 2013 e 2014 e di altri riconoscimenti in tema di sostenibilita' ambientale, oltre che seguita su instagram da sei milioni di follower. 







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