Milano
Capotreno aggredito con machete, tre condanne fino a 16 anni

Si e' chiuso con tre condanne a pene fino ai 16 anni di reclusione e tre assoluzioni il processo a carico di sei giovani sudamericani accusati di avere aggredito un ferroviere a Milano l'11 giugno scorso con un machete. La sentenza e' stata pronunciata dal gup Alfonsa Ferraro al termine del giudizio col rito abbreviato.
Il giudice ha inoltre disposto un risarcimento a titolo provvisionale di 50mila euro a favore di Carlo Di Napoli, il ferroviere che venne colpito dal machete all'altezza della stazione di Villapizzone, alla periferia di Milano, da un gruppo di giovani che gli inquirenti ritengono far parte di una delle bande latinos piu' feroci, la MS13. L'uomo, che ha rischiato di perdere un braccio, ha commentato: "Le pene mi sembrano giuste, vedremo le motivazioni sui tre assolti. Io sto meglio, il gomito e' recuperato, mentre la mano e' ancora dolorante".
Secondo la ricostruzione del pm Lucia Minutella, i sudamericani avrebbero aggredito Di Napoli e un altro dipendente di Tenord, Riccardo Magagnin, per sottrarsi al controllo dei biglietti. L'uomo che sferro' il machete, il salvadoregno Jose' Ernesto Rosa Martinez, e' stato condannato a 14 anni di carcere, come chiesto dal pm.
La sua non e' la condanna piu' severa. Sedici anni sono stati inflitti a Jackson Lopez Trivino. In attesa delle motivazioni che saranno depositate tra 60 giorni, si puo' ipotizzare che la condanna piu' severa inflitta a Trivino si giustifichi coi suoi precedenti, mentre a favore di Martinez avrebbe giocato la sua confessione. Il gup ha poi condannato a 11 anni e 4 mesi Andres Lopez Barraza. Tra gli assolti anche Alexis Ernesto Garcia Rojas, che era stato arrestato e viene quindi scarcerato. Gli altri due assolti erano indagati a piede libero. Gli imputati condannati dovranno versare a titolo provvisionale 50mila euro a Di Napoli e 20mila euro a Magagnin, che si erano costituiti parti civili.