Carabiniere morto durante un'esercitazione: l'arma doveva essere scarica
Milano, carabiniere morto durante un'esercitazione per un colpo al petto. Non indossava giubbotto antiproiettile perchè l'arma doveva essere scarica
Carabiniere morto durante un'esercitazione: colpo accidentale di un collega
Non aveva il giubbotto antiproiettile addosso Andrea Vizzi, il carabiniere 33enne che ieri e' rimasto vittima di un incidente alla caserma Montebello di Milano, durante un'esercitazione. E non lo indossava perche' in quel momento stava simulando la parte dell'aggressore in uno degli scenari a cui le Api (Aliquote di pronto intervento) immaginano di trovarsi in caso di attentato o persona pericolosa in preda all'alterazione psicofisica. L'esercitazione, che si sarebbe dovuta svolgere ad armi scariche, era cominciata alle 17:30, quindi era quasi a meta' quanto un collega brigadiere ha esploso il colpo accidentalmente.
Secondo quanto ricostruito finora, la pattuglia composta da 4 persone che stava svolgendo l'esercitazione era rientrata da un'attivita' operativa e si era subito dopo dedicata al ciclo di esercitazioni che dovevano avere luogo nel grosso garage multipiano scelto per organizzarle. La procedura, come appreso, prevede che le armi - in particolare gli M12 (mitragliatrici) con cui spesso i carabinieri hanno a che fare - utilizzate durante le operazioni in strada vengono poi controllate e scaricate in modo da essere utilizzate in modo inoffensivo durante l'esercitazione. In questo passaggio pero' qualcosa non ha funzionato ed e' su questo che si sta concentrando l'indagine della procura, coordinata dalla pm Sara Arduini e dall'aggiunto Tiziana Siciliano e operata dal nucleo investigativo dei carabineri di Milano. Era proprio il brigadiere il responsabile del gruppo in quel momento ed e' dal suo fucile che e' partito il colpo che ha raggiunto l'appuntato nell'emitorace destro.
Il collega sarà accusato di omicidio colposo
Nel contesto delle tragiche fatalita' che hanno portato alla morte di Andrea Vizzi c'e' anche la distanza ravvicinata, appena pochi metri, tra il fucile e il suo corpo. Per il ruolo che stava svolgendo in quel momento, Vizzi, si trovava proprio nella linea di tiro, tanto che il colpo non gli ha dato scampo. Il militare e' stato rianimato per circa 45 minuti ma poi e' morto durante il trasporto all'ospedale. Nessun dubbio che si sia trattato di un incidente: il collega responsabile dell'accaduto e' stato ricoverato subito anch'esso sotto choc all'ospedale San Carlo. Questa mattina pero' e' stato dimesso e sta verbalizzando in queste ore il suo racconto dei fatti. Per lui sarà formulata un'accusa di omicidio colposo. Contestualmente partira' anche una procedura interna di tipo amministrativo. L'Arma tuttavia si e' stretta attorno al dolore di entrambe le famiglie.
In particolare, i genitori della vittima con una sorella stanno partendo in questi momenti dalla stazione di Brindisi per raggiungere Milano e una volta qui saranno assistite dai colleghi militari; l'altra sorella, che abita invece a Torino, gia' ieri sera e' arrivata nel capoluogo lombardo. Un'intera famiglia dedicata al servizio nelle forze dell'ordine quella del carabiniere leccese: la fidanzata e' infatti un'agente di polizia in servizio a Milano.
Il precedente nella caserma Montebello
Un colpo di pistola esploso per sbaglio, nessun ferito e una denuncia per 'violata consegna' alla Procura Militare. C'e' un precedente recente nella caserma Montebello di Milano, per fortuna senza nessuna conseguenza grave. A quanto si apprende, il militare che ha sparato era stato coinvolto otto anni fa in un incidente stradale nel quale aveva perso la vita un suo compagno di viaggio. Ora e' indagato per omicidio colposo dal procuratore aggiunto Tiziana Siciliano e dal pm Sara Arduini che dovranno verificare eventuali violazioni di misure di sicurezza e negligenze riguardo all'arma, utilizzata per la simulazione che era in corso e che coinvolgeva quattro militari, che ha sparato e che doveva invece essere scarica.