Milano
Carlo Feltrinelli “federatore” di sinistra? Pisapia corteggiato per la Regione
Regionali 2018, nel Pd qualcuno inizia a pensare a un "modello Milano": a quel punto chi meglio di Pisapia come candidato? Il ruolo di Carlo Feltrinelli
Il Pd lombardo verso le Regionali: un ruolo da "federatore" per Carlo Feltrinelli. E l'idea di replicare il "Modello Milano": Giuliano Pisapia candidato in Lombardia?
di Paola Bacchiddu
Giuliano Pisapia candidato in Lombardia?
Nel convulso clima elettorale delle ultime settimane, il suo nome è apparso più volte sui giornali per “Campo progressista”, il movimento di sinistra nato inizialmente per appoggiare un Pd governativo sotto Renzi premier, e - come ha anticipato Affaritaliani.it Milano - ora impegnato a dialogare con “Consenso”, la creatura annunciata da Massimo D'Alema, nell'ipotesi della creazione di un “listone” di sinistra che accolga l'area anti-renziana.
Eppure, alle latitudini lombarde, si parla anche di altri ipotesi. Se lo scenario politico nazionale precipitasse a sfavore di Renzi – ormai sempre più accerchiato da una minoranza ostile nel partito e da un'area di sinistra che tenta di aggregarsi contro di lui – le ripercussioni sui territori sarebbero inevitabili. In Lombardia è in corso il processo al governatore della Regione Roberto Maroni, e a rendere più probabile l’anticipo delle elezioni regionali la volontà di Maroni di unificare elezioni nazionali e regionali, dimettendosi in anticipo, come scritto alcuni giorni fa da Affaritaliani.it Milano e ripreso dal Corriere della Sera di oggi a firma Andrea Senesi.
Essendo la situazione in questi termini, il Partito Democratico tenta così di riorganizzarsi. Nei mesi scorsi si era già anticipato il nome di alcune candidature al Pirellone. Oltre al segretario regionale Alessandro Alfieri, si era ipotizzato quello di Maurizio Martina, attuale Ministro per le Politiche Agricole, e Giorgio Gori, sindaco di Bergamo. Tutti rigorosamente renziani. Ma se la partita dell'ex premier di Rignano dovesse diventare critica, a livello nazionale, i suoi candidati verrebbero inevitabilmente depotenziati. E quindi che fare? Nel Pd qualcuno pensa già al "modello Milano" per le amministrative. Uno schema con un centro sinistra unito, il sostegno dell'attuale sindaco Giuseppe Sala, e un candidato che non sia riflesso stretto di quel renzismo che sembra vivere una stagione difficile. Anche perché più di un esponente della sinistra Pd ha già detto di trovare inaccettabile che ci siano solo candidati renziani. Chi, allora, meglio dell'ex sindaco Giuliano Pisapia?
Uno dei suoi uomini più fidati, quel Gad Lerner che lo ha sostenuto fin dalla prima ora, è per il momento impegnato a tessere una rete di relazioni nelle galassie di sinistra del Paese. Ma molti, giù a Roma, a taccuini chiusi confidano di credere poco al reale concretizzarsi del progetto nazionale di Campo Progressista. E anche a Milano i dubbi abbondano sulla reale realizzazione di un movimento che valichi i confini locali. Sulla candidatura di Pisapia, poi, pesa la spada di Damocle di una scarsa volontà dell’avvocato di confrontarsi ancora con elezioni locali invece di aspirare legittimamente a un posto da ministro della Giustizia, suo pallino da sempre.
Per ora l'ex sindaco arancione tace. Chi gli è vicino racconta che si è fatto sempre più prudente e cauto nelle dichiarazioni pubbliche sulle sue intenzioni. Dati gli scossoni sempre più violenti della politica nazionale, meglio stare in silenzio e capire che piega prendono gli eventi.
Ma c’è di più: nel Pd milanese, in vista delle urne, si pensa di coinvolgere, per il progetto lombardo, una figura di connessione delle anime di sinistra, come Carlo Feltrinelli: a capo dell'omonima Fondazione che ha appena inaugurato la nuova sede di Herzog e De Meuron, in ottimi rapporti con Sala, e già coinvolto in Expo per la stesura della “Carta di Milano”.