Milano
Caro materiali blocca i cantieri, le strade restano senza asfalto in Lombardia
Il caro materiali e l'aumento dei prezzi dell'energia bloccano le costruzioni. ANCE Lombardia: "Si intervenga subito"
Aumento dei orezzi di energia e materiali, l'allarme dei costruttori
“L’aumento dei prezzi dei materiali e dell’energia sta compromettendo la ripresa del settore delle costruzioni. I costi sono ormai fuori controllo e rischiano di fermare tutti i cantieri pubblici e privati, che dovranno chiudere per carenza di materie prime” dichiara Tiziano Pavoni, Presidente di ANCE Lombardia – “si pensi ad esempio al settore stradale, che prima di altri ha lanciato l’allarme, con imprese e impianti di produzione del conglomerato bituminoso vittime dei continui aumenti del costo del bitume e dei prodotti energetici”.
“Il caro energia ha rapidamente aggravato una situazione già critica, che interessa tutti i cantieri – continua Pavoni – rendendo difficile la sopravvivenza economica delle imprese. I maggiori costi e la mancanza di materiali, primo fra tutti il ferro, obbligheranno a breve a chiudere i cantieri”.
Caro materiali, strade bresciane senza asfalto
Una situazione complicata dunque, messa in luce anche dal giornaledibrescia.it: "Dopo il classico stop invernale, quando le temperature rigide sconsigliano di rimettere a nuovo il manto stradale, il 7 marzo i lavori di asfaltatura sulle strade provinciali erano ripresi. Fresatrici, compattatori e operai si erano messi all’opera sulle arterie della Bassa. Lunedì però l’impresa non si è presentata in cantiere. E stessa cosa dovrebbe accadere la prossima settimana". Strade bresciane senza copertura dunque e il motivo è l'aumento dei prezzi degli asfalti.
Caro materiali, le proposte ANCE Lombardia
Per contrastare il caro prezzi ed evitare la chiusura dei cantieri, ANCE Lombardia chiede a Regione Lombardia:
- di sollecitare il Governo a prevedere la possibilità di riequilibrio delle condizioni contrattuali dei lavori pubblici e privati, sia in termini di costi che di tempi, anche mediante proroghe nella concessione dei contributi pubblici, ad adottare il modello francese e spagnolo di revisione dei prezzi che consiste nell’aggiornamento automatico dei valori consentendo di adeguare immediatamente gli importi contrattuali alla situazione di mercato, e a rivedere il meccanismo delle compensazioni per gli appalti in corso con l’obiettivo di accelerare i ristori e aumentare le risorse finanziarie per i maggiori costi sostenuti per prodotti petroliferi e derivati. Per gli appalti in corso occorre comunque riconoscere un incremento immediato del 20% all’emissione dello Stato di Avanzamento Lavori;
- di procedere ad una revisione urgente ed effettiva del prezzario regionale, lontano dai valori di mercato a causa dei repentini aumenti dei costi, riconoscendo un aumento del 20% dei prezzi di tutte le lavorazioni e attorno al 40% per quelle contenenti bitume;
- di chiedere alle Stazioni Appaltanti pubbliche presenti sul territorio regionale di adeguare i prezzi delle opere in progettazione per tener conto dei rincari, prima di indire le procedure di gara e vietare di mettere in gara progetti con costi ribassati rispetto a quelli previsti dal prezzario regionale;
- di sollecitare le Stazioni Appaltanti pubbliche presenti sul territorio regionale, per i contratti in corso di esecuzione ed in attesa di provvedimenti governativi, ad adoperarsi affinché trovino unitamente alle imprese esecutrici accordi negoziali anche extra Codice dei Contratti pubblici, per far fronte all’emergenza contingente data dal caro materiali e dalla loro carenza nella distribuzione e dal caro energia e gas;
- di procedere ad una ricognizione straordinaria delle opere in fase di progettazione, al fine di valutare se le risorse stanziate sono sufficienti o se sia necessario riprogrammare gli interventi meno urgenti;
- di prevedere ammortizzatori sociali che sostengano le imprese e i lavoratori in questa fase per fronteggiare eventuali situazioni di sospensione dell’attività lavorativa, oltre alla rateizzazione del versamento di oneri e contributi, anche ricorrendo ad una speciale cassa in deroga di settore;
- di pensare a politiche di sistema, anche di livello regionale, per il settore delle costruzioni volte a sostenere le esigenze di liquidità delle imprese a seguito degli aumenti dei prezzi, quali il ripristino delle moratorie e la concessione di garanzie pubbliche per i finanziamenti alle imprese, e ad agevolare investimenti da parte delle imprese in beni materiali per rinnovare i processi produttivi al fine di renderli più efficienti e meno energivori e per consentire una riduzione dei costi di produzione.