Milano
Caro Pd milanese, dopo gli insulti alla Segre devi battere un colpo
Pd milanese in imbarazzo nel commentare vicende sulle quali internamente esistono diverse sensibilità. Ma servono risposte oneste e non furbe
Caro Pd milanese, dopo gli insulti alla Segre devi battere un colpo
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Sarò un vecchio rigido e incompetente, che ha visto la politica giornalisticamente da vicino da ormai 25 anni ma che comprende forse poco quella attuale. Eppure quanto accade oggi nel Partito Democratico, francamente, mi scandalizza. Mi scandalizza in particolar modo il silenzio assordante. Che cosa dice il Pd milanese, metropolitano, regionale, nazionale sul vergognoso cartello contro Liliana Segre definita con l'insulto più nazista di tutti (agente sionista) durante una manifestazione nella quale sono presenti esponenti del Partito democratico che siedono in consigli di zona e non solo? Niente? E non avrebbe detto nulla se lo stesso cartello, lo stesso slogan fosse stato alzato durante una manifestazione di Fratelli d'Italia? Oppure avrebbe urlato al fascismo e con il contorno di tutte le radio, le tv, i giornali avrebbe infiammato il dibattito pubblico?
Chef Rubio capopopolo ed il "fratello" Hassan Nasrallah
E come è possibile che alla stessa identica manifestazione salga sul palco uno chef diventato capopopolo che definisce uno dei più sanguinari terroristi del medio-oriente, per fortuna giubilato a suon di missili, tal Hassan Nasrallah, "fratello" prematuramente mancato? Un tizio che, nei suoi discorsi, invocava la pena della morte per chiunque fosse sorpreso in atti omosessuali, sia uomini che donne, oltre ovviamente a voler distruggere Israele?
Il Pd milanese e la necessità di una risposta chiara e netta
Io comprendo e capisco l'imbarazzo del Partito Democratico nel dover affrontare queste vicende, queste diversità al proprio interno. Ma a Milano, da sempre, si preferisce la chiarezza al bizantinismo, la linea di pensiero onesta a quella furba. Cari dirigenti, cari iscritti del Pd milanese, come la pensa il partito su questa cosa? Riusciamo a dare una risposta chiara e netta? Riusciamo a dire che ci vergogniamo di quel cartello, di quello chef, di quello slogan, di quella manifestazione senza mettere i soliti "sì però Israele", "sì però Gaza" eccetera eccetera che suonano un po' come "ho molti amici gay ma..."